Colaninno resta al timone di Alitalia
Confermato presidente, la sua Immsi spa diventa la maggiore azionista non istituzionale

ROMA. Roberto Colaninno resta presidente dell’Alitalia e con la sua Immsi diventa il primo azionista, esclusi gli investitori istituzionali Intesa, Poste e Unicredit, della compagnia aerea. L’imprenditore mantovano sarà anche il regista dell’operazione Etihad, il vettore di Abu Dhabi interessato a entrare alla società italiana. Alitalia ha molto sofferto nell'ultimo periodo, ma ora si è rafforzata sotto il profilo patrimoniale ed è «sulla strada giusta»
. Gabriele Del Torchio, riconfermato sulla poltrona di ad, come anche il presidente Colaninno, rassicura sulle prospettive della compagnia dopo l'aumento di capitale da 300 milioni. Ed esprime fiducia anche sulla partnership con Etihad: nessuna fretta, siamo ancora in «fase esplorativa», ma «se il buongiorno si vede dal mattino, io sono ottimista». L'occasione per fare il punto sullo stato di salute della compagnia è stata l'assemblea per il rinnovo del cda. Assemblea che si è riunita ieri con la partecipazione dei nuovi soci della compagine, che ha ha un nuovo volto dopo l'aumento di capitale e la conversione del prestito obbligazionario. I soci hanno riconfermato i vertici della compagnia ( Colaninno si è mostrato soddisfatto e ottimista), e nominato il nuovo consiglio, che è più snello (i membri sono stati ridotti da 19 a 11) e rimarrà in carica per circa un anno, fino all'approvazione del bilancio 2014. Quello di ieri è «un passo significativo», si è ampliata la base azionaria ed è stato ridotto il numero dei consiglieri, ha spiegato Del Torchio che, ricordando anche l'aumento dei passeggeri registrato negli ultimi mesi, ha assicurato che «ci sono tutte le indicazioni per fare un buon 2014». Ora l'attenzione è concentrata sul profilo finanziario: «Dobbiamo rafforzarci e per questo stiamo discutendo con le banche per farci accompagnare nel piano di crescita con ulteriore apporto di liquidità», ha detto Del Torchio, spiegando che l'aumento di capitale appena concluso sarà sufficiente «se saranno centrati gli obiettivi del piano. Altrimenti - ha però avvertito - sarà inevitabile un altro aumento».
E c'è ottimismo anche per la trattativa con Etihad, che ieri ha indicato di non avere intenzione di fare alleanze entro il mese. «Quel che non vogliamo è prendere decisioni affrettate», ha detto il presidente Hogan, spiegando che l'analisi della compagnia italiana è «ancora in una fase preliminare» e che Abu Dhabi guarda a due «criteri chiave», riduzione dei costi e profitti sostenibili. Smentito invece l'interesse per Aeroporti di Roma.
«Anche noi non abbiamo fretta, non siamo disperati, non siamo alla ricerca affannosa di un partner. L'importante è continuare ad analizzare le sinergie e i punti di forza, affinché sia un'operazione molto solida», ha detto Del Torchio. Che comunque ha voluto puntualizzare che un partner Alitalia già ce l'ha: è Air France, con cui - benché l'ex primo socio si sia diluito al 7% - «non è cambiato nulla dal punto di vista della partnership industriale», che non è mai stata messa in discussione, ed è «proficua per loro e per noi». Resta aperta anche la partita del nuovo piano industriale che prevede 1.900 esuberi e risparmi per 295 milioni, di cui 128 sul costo del lavoro.
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