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Bonifiche, Enipower illustra i 5 interventi a Mantova VIDEO

Dalla caldaia di riserva del turbogas rimessa a nuovo all’impianto di trattamento delle acque di falda, dalle demolizioni di caldaie da tempo dismesse a un impianto fotovoltaico da 200 kilowatt passando per la riqualificazione di Bosco Virgiliano. Totale: 21 milioni di euro. Sono 5 gli interventi completati o in corso di completamento realizzati da Enipower Mantova

Monica Viviani
2 minuti di lettura

ddMANTOVA. Dalla caldaia di riserva del turbogas rimessa a nuovo all’impianto di trattamento delle acque di falda, dalle demolizioni di caldaie da tempo dismesse a un impianto fotovoltaico da 200 kilowatt passando per la riqualificazione di Bosco Virgiliano. Totale: 21 milioni di euro. Sono 5 gli interventi completati o in corso di completamento realizzati da Enipower Mantova (controllata dal cane a sei zampe e con Tea unico partner al 13,5%) e presentati dal presidente Stefano Ballista e dal responsabile di stabilimento Diego Barlini. Ed ecco in cosa consistono.

Revamping della caldaia. Si tratta della caldaia B6, il vecchio impianto che entra in funzione come backup dei due camini di cogenerazione (producono in contemporanea energia elettrica e calore) che il ministero dell’Ambiente, nel rinnovare l’autorizzazione integrata ambientale nel 2011, definì troppo inquinante imponendo il dimezzamento delle emissioni di ossidi di azoto. L’intervento è costato 8 milioni euro ed è stato terminato a fine 2013. Risultato: «Si è arrivati a livelli emissivi - aggiunge - equivalenti a quelli delle migliori tecnologie disponibili». Vale a dire: si è passati da 200 a 100 microgrammi per normal metro cubo.

Bonifica della falda. Da novembre 2013 nelle aree di pertinenza di Enipower Mantova è entrato in esercizio un impianto di trattamento delle acque di falda (Taf ) approvato dal ministero e costato un milione e 200 mila euro. «Un intervento che riguarda la falda di nostra competenza - precisa il presidente - anche se la fonte dell’inquinamento non è certamente Enipower». Sette pozzi, dislocati su tre aree, emungono a 30 metri di profondità l’acqua di falda che passa quindi in appositi skid dove filtri a sabbia e a carbone la puliscono da metalli, idrocarburi e solventi per poi essere re-iniettata nel suolo a un livello diverso. «Un sistema all’avanguardia - spiegano in azienda - che genera ricircolo e crea le condizioni per bonificare la falda stessa producendo un beneficio allargato».

Demolizioni e bonifiche. Sono state smantellate le 5 caldaie, con relative turbine a vapore e camini in calcestruzzo e acciaio, dismesse con l’avvio dei cicli combinati. Ora si sta procedendo alla demolizione dell’edificio (che sarà completata a metà anno) oltre che alla bonifica di amianto e oli combustili. La spesa ammonta a 10 milioni di euro e renderà l’area disponibile per un eventuale recupero.

Bosco Virgiliano. Oggetto di prescrizione ministeriale associata al rilascio di Via per il turbogas, si tratta dell’interveto da 450mila euro che oltre ai 46 orti sociali ha restituito a nuova vita il giardino all’italiana alle porte della città.

Impianto fotovoltaico. 915 moduli su una superficie di 4.400 metri quadrati per una producibilità attesa di 230 mila kilowattora con un risparmio annuo di 4 mila tonnellate di anidride carbonica e di circa 10 tonnellate di ossidi di azoto. Realizzato «su un’area completamente bonificata - conclude Ballista - non è oggetto di incentivi». Costo: un milione e 150mila euro.

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