Il ritratto di Margherita Gonzaga donato al Ducale VIDEO
L’opera offerta dal collezionista Paolo Corbellani. La sovrintendente Paolozzi Strozzi: «Un gesto di grande generosità».
Cristina del Piano
MANTOVA. Eccola, in un ritratto di fine Cinquecento, la futura duchessa di Sabbioneta. Margherita Gonzaga di Guastalla è prossima alle nozze, fasciata da un prezioso abito ricamato con fili d’oro e d’argento e circondata da simboli che rimandano alla devozione verso il futuro sposo: Vespasiano Gonzaga. Il pubblico ha potuto ammirare l’opera durante la bella mostra Vincoli d’amore curata da Paola Venturelli e Daniela Ferrari e ora avrà un’opportunità in più per rivederla nella reggia. Si perché il proprietario dell’opera, Paolo Corbellani, collezionista e appassionato d’arte, ha donato il dipinto a Palazzo Ducale.
LA DONAZIONE Un gesto di grande generosità maturato proprio durante la mostra dedicata alle spose di casa Gonzaga, protagoniste dagli anni del dominio di questa grande dinastia, dagli inizi del XV secolo all'aprirsi del XVIII. «Avevo acquistato il quadro da un antiquario nel 2005 ma non sapevamo chi fosse la dama ritratta - spiega Corbellani - poi in occasione della mostra la storica dell’arte Roberta Piccinelli, dopo attente ricerche, ha individuato la protagonista che sembra essere appunto Margherita Gonzaga. Avere visto l’opera in mostra insieme alle “belle” di Vincenzo I ovviamente mi ha molto lusingato e l’idea di una donazione ha cominciato a prendere forma. Importante è stato anche il ruolo della sovrintendente - aggiunge - alla quale vanno riconosciuti grande professionalità e indiscusso impegno nel campo della valorizzazione del patrimonio artistico. E ho avuto un moto di spontanea simpatia quando ho saputo che Mantova per lei era una meta agognata - ha concluso - Ho pensato che in Ducale il dipinto insomma sarebbe stato benissimo, custodito e valorizzato. Il mio obiettivo è che rimanga sempre esposto al pubblico».
LA MOSTRA Il quadro infatti, nelle intenzioni della sovrintendente, tornerà nella Sala dei Falconi. La rassegna, lo ricordiamo, si snodava dalla suggestiva Sala degli Specchi all'Appartamento del duca Vincenzo I, per concludersi proprio nella Sala dei Falconi dove appunto si possono ammirare i ritratti della serie delle cosiddette “belle ” .
LA SERIE «Questo dipinto di Margherita, anche se l’autore non è stato ancora definito con certezza - spiega la sovrintendente Giovanna Paolozzi Strozzi - si collega probabilmente alla serie delle “belle dame”. A indicarlo sono anche le misure, ovvero 88 x 66, come pure la postura del soggetto. Il supporto in questo caso è una tela e non una tavola come invece nel caso delle altre realizzate da Bahuet.
La serie io ipotizzo sia iniziata con il ritratto di Anna Caterina sorella minore di Vincenzo che sposò l’arciduca del Tirolo nel 1582». A redigere l’interessante e dettagliata scheda dell’opera in catalogo è stata Roberta Piccinelli, docente di Storia dell'Arte Moderna all'Università di Macerata e di Teramo, della quale va ricordato il recente studio sul collezionismo e la committenza degli ultimi duchi di Mantova Collezionismo a corte. I Gonzaga Nevers e la “superbissima galeria” di Mantova (1637-1709).
IL DIPINTO «E’ un ritratto precedente al matrimonio con Vespasiano Gonzaga - spiega la storica dell’arte Piccinelli - è legato ai vincoli d’amore. Questo lo si evince da una serie di attributi come i guanti color ambra, il fazzoletto e i riferimenti alla pietas religiosa. Possiamo notare il rosario simbolo di fedeltà che culmina con una Madonnina molto raffinata che probabilmente faceva parte della parure di gioielli avuta in dote. E’ il ritratto matrimoniale che precede le nozze con Vespasiano. Anche l’acconciatura - aggiunge- è tipica dell’epoca, sia questa che l’abito sono sempre in relazione agli anni. Sono elementi che permettono di legare il ritratto ad un periodo preciso che è quello dell’inizio degli anni Ottanta del Cinquecento». Come spiega Piccinelli gli studi sono partiti dalla ricerca dell’indentificazione del personaggio.
«Ho notato subito una corrispondenza con Margherita Gonzaga - spiega - èd è stata diciamo la prima fase. Poi con l’altro ritratto della nobildonna conservato in Ducale ho effettuato dei confronti dal punto di vista fisiognomico e l’assonanza c’era. Da lì sono passata a cercare di riconoscere gioielli, abiti e datazione». E per quanto concerne l’artista? «Potrebbe essere di ambito sabbionetano forse della stessa Bottega di Campi». I confronti a cura della docente hanno interessato tutti i cinque ritratti di Margherita sino ad ora noti. Come ha ribadito la sovrintendente, la mostra Vincoli d’amore è stata molto importante non solo da un punto di vista espositivo ma perché ha dato conoscenza più approfondita di queste meravigliose opere.
LE ANTICHITA’ DI VESPASIANO «Non mi aspettavo sinceramente questa preziosa donazione - aggiunge Paolozzi Strozzi - e sono molto grata al suo ex proprietario che ha dimostrato grande sensibilità nel non voler separare il dipinto da questa serie voluta da Vincenzo I. Nel 2015 se tutto andrà bene - conclude -apriremo alla Rustica la nuova serie museale che conterrà la collezione di antichità di Vespasiano Gonzaga e anche quest’opera farà parte della mostra. Spero che questo gesto così importante rappresenti uno stimolo per altre future donazioni».
I commenti dei lettori