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Maroni scrive ai consiglieri: «Ora restituite i rimborsi»

Lettera anche nei casi di archiviazione del Gip. Bottari e Viotto tra i destinatari La Regione: «Un atto dovuto per evitare che tutto finisca in prescrizione»

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(ansa)

MANTOVA. «Caro consigliere, paghi immediatamente le somme percepite indebitamente come quantificato dalla Procura regionale della Corte di Conti». Firmato: Roberto Maroni. Una lettera dal contenuto simile è arrivata in questi giorni a tutti i consiglieri regionali in qualche modo coinvolti nella vicenda delle spese dei gruppi consiliari della Lombardia relative al periodo 2008-2012. Non solo, quindi, ai consiglieri che hanno ricevuto l’avviso di garanzia, bensì anche a coloro la cui posizione è stata archiviata dal Gip. Come si spiega questa iniziativa? La risposta è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, affidata a un comunicato dell’ufficio stampa del Consiglio regionale: «In relazione alla nota di Regione Lombardia sulle lettere di diffida ai consiglieri per le spese 2008/2012 ritenute indebite - si legge nel comunicato -, si precisa che queste comunicazioni sono un atto dovuto, effettuato dal presidente della Regione in quanto legale rappresentante dell’ente su richiesta della Procura regionale della Corte dei Conti. Ciò al fine di interrompere i termini della prescrizione quinquennale, come previsto dagli articoli 1219 e 2943 del Codice Civile. Naturalmente, come indicato anche nella lettera ricevuta dai consiglieri interessati, è fatto salvo il principio del contraddittorio garantito sin dalla fase istruttoria pre-processuale».

La comunicazione, per quanto riguarda i consiglieri regionali mantovani, sarebbe quindi pervenuta al leghista Claudio Bottari (al quale inizialmente venivano imputati rimborsi indebiti per 27.500 euro circa, 10mila dei quali sono stati successivamente stralciati dalla Procura della Repubblica) ed al democratico Antonio Viotto, le cui spese per 1.200 euro circa erano state ritenute legittime dalla Procura della Repubblica ed in seguito anche dal Gip che ne ha archiviato la posizione. Non figurerebbe nell’elenco, invece, Carlo Maccari (all’epoca del Pdl), le cui cifre contestate sono relative all’incarico di assessore. Atto dovuto, quindi. Ciò non toglie che Antonio Viotto non abbia gradito la richiesta di una somma che, oltre che assai contenuta, era stata ritenuta legittima: «Il mio comportamento è sempre stato assolutamente lineare - dichiara l’ex consigliere del Pd - e non si capisce questo accanimento nel chiedere di restituire somme spese in modo legale e legittimo. Non restituirò un euro - conclude - e all’occorrenza presenterò ricorso. Non è giusto che tutti finiscano nel calderone in modo indiscriminato».

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