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Lo sciopero non si vede: in 20mila all’outlet

Un 25 aprile all’insegna dello shopping nonostante le proteste. Scarse adesioni alla mobilitazione dei sindacati del commercio Nessuna serranda abbassata a Bagnolo e ai Quattroventi. Ora Cgil, Cisl e Uil puntano al Primo Maggio

Nicola Corradini
2 minuti di lettura

MANTOVA. Negozi aperti, parcheggi del centro commerciale Quattroventi e villaggi della moda pieni di auto già alle quattro e mezza del pomeriggio. Famiglie che hanno passato un paio di ore o più nei poli della grande distribuzione per guardare le vetrine ma anche per comprare. Perché tra fidanzati e intere famiglie seduti ai tavolini dei bar e bambini guardati a vista mentre giocano nelle giostrine dell’area riservata all’infanzia, lungo i vialetti della Città della moda di Bagnolo San Vito ci sono parecchi clienti con borsine contenenti gli acquisti appena fatti.

Lo sciopero proclamato dai sindacati di categoria per protestare contro l’apertura dei negozi, all’outlet come al Gigante come in centro storico (quantomeno i punti vendita di marchi nazionali) non ha avuto riscontro. A Bagnolo San Vito tutti i negozi della Città della moda sono aperti e operativi. Stessa scena all’interno del complesso commerciale del Gigante. L’unica serranda abbassata è quella di un negozio che sta facendo l’inventario.

I sindacati di categoria lo avevano messo in conto. Nei giorni scorsi, mettendo un po’ le mani avanti, i segretari di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, avevano detto che la proclamazione dello sciopero nel giorno della Festa della Liberazione era più che altro un segnale, un ombrello per tutelare i dipendenti di negozi e supermercati che volevano rifiutarsi di lavorare per Pasqua, 25 Aprile e primo Maggio. Proprio per la Festa dei lavoratori di venerdì prossimo le organizzazioni sindacali intendono giocarsi tutto, con presidi nei centri commerciali nel tentativo di dare visibilità alla protesta. Anche i giovani dell’associazione Equal ci saranno e annunciano iniziative sempre per il Primo Maggio, cercando di convincere i consumatori a non fare acquisti quel giorno.

Ma pur con queste premesse e con la circostanza attenuante che lo sciopero di ieri è stato organizzato in fretta e furia (e il settore e del commercio ha sempre riservato molte difficoltà ai sindacati) resta il dato di fatto che ieri non c’è stato alcun segno visibile della mobilitazione sindacale. Di clienti ce n’erano parecchi. Le stesse organizzazioni già in mattinata dicevano di non essere in grado di misurare l’adesione, che il vero banco di prova sarà il Primo maggio.

Una cosa è certa: le polemiche di questi giorni sul lavoro in giornate simbolo come Pasqua e feste nazionali non sembrano aver disincentivato i clienti di outlet e centri commerciali. Famiglie, pensionati, bambini, giovani fidanzati, compagnie di ragazzi hanno riempito i vialetti della Città della moda di Bagnolo. Entravano e uscivano dai negozi, anche da quelli che con la moda non c’entrano come la libreria e l’ottico. Chi guardava le vetrine e chi comprava. Stessa scena al Gigante, come succede in altre festività. Come succede ogni domenica.

«Tutti i negozi hanno aperto regolarmente – informa una nota della direzione del Fashion district outlet di Bagnolo nel pomeriggio, a negozi ancora aperti – Molto numeroso il pubblico accorso in occasione della partenza delle "Confidential Sales", veri e propri "saldi" di metà stagione dedicati ai possessori della Fashion Family Card. Si stima che, nell'intera giornata del 25 aprile, i visitatori dell'outlet potranno raggiungere quota 20.000 presenze».

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