Bufera sulla palestra Boni Il bando finisce in Finanza
La denuncia di De Marchi: «Ignorate le mie richieste sul punteggio ai tesserati» Battuto dalla Pallavolo Mantova, il San Pio X attende l’aggiudicazione definitiva

MANTOVA. Fotofinish al veleno. La sfida tra Pallavolo Mantova e Apd San Pio X per la gestione della palestra Boni continua ad alimentare le polemiche. A spuntarla è stata la Pallavolo, ma con uno scarto talmente risicato (0,34 centesimi di punto) da sollecitare ulteriori approfondimenti. Puntualmente richiesti dalla commissione tecnica, che adesso attende nuove carte per verificare le dichiarazioni rese dalle società in gara. Morale, la gestione è stata assegnata in via provvisoria. In punta di piedi. Ma il rumore attorno alla vicenda è già baccano e il capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale, Luca de Marchi, è pronto a interpellare la guardia di finanza. E, nel caso, anche la procura.
«Non credo che il bando della palestra Boni risponda a un criterio di trasparenza – spiega – così ho deciso di condividere i miei dubbi con la guardia di finanza. La commissione tecnica ha chiesto approfondimenti? Ormai è tardi, o ci sono state delle lacune oppure la gara è regolare». In attesa di poter accedere agli atti, de Marchi si dichiara «garante» dell’Apd San Pio X, con i suoi quattrocento e passa atleti, e riannoda il filo del ragionamento già formulato a dicembre in commissione sport, davanti all’assessore Enzo Tonghini. Tra le richieste espresse dal capogruppo leghista, quella che il punteggio fosse agganciato anche al numero di atleti regolarmente iscritti alle società in gara per la gestione della palestra Boni. Richiesta verbalizzata e accolta. Nel bando, però, non si fa esplicito riferimento al peso specifico di ciascuna associazione. Il numero dei tesserati non fa punteggio. O meglio, non faceva.
Il bando prevedeva l’aggiudicazione della gestione della Boni (per sette anni) a chi avesse totalizzato più punti sulla base di un calcolo complesso che incrociava l’offerta economica (il canone d’affitto annuale partiva da una base di 4mila euro) e quella tecnica (programmi sportivi, miglioramenti all’impianto, attività per giovani e disabili). Per prima cosa sono state aperte le buste con le offerte tecniche: la migliore è risultata essere quella del San Pio X, davanti alla San Lazzaro (l’altra società in gara) e alla Pallavolo Mantova. Quindi il 28 aprile sono state valutate le offerte economiche e la graduatoria si è rovesciata: con 11mila euro, contro i 10mila del San Pio X e i 6.500 della San Lazzaro, la Pallavolo Mantova è schizzata in testa. Il calcolo finale le ha assegnato 0,34 centesimi in più rispetto al San Pio X. Apriti cielo.
La mossa di de Marchi, che ha in caldo anche un’interrogazione sul bando della discordia, promette di soffiare sul fuoco della polemica. In attesa che la commissione tecnica si pronunci sulla legittimità definitiva dell’assegnazione. Quando? Nel giro di una settimana, al massimo.
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