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La beffa del fotovoltaico: tassati anche i pannelli solari

Tassata anche l'energia solare che in teoria dovrebbe costituire un risparmio energetico per il Paese e di denaro per il cittadino. A coloro che hanno installato pannelli fotovoltaici sui tetti delle proprie abitazioni o dei capannoni aziendali, l’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere che sopra i 3 kilowatt (Kw) il pannello solare aumenta il valore dell’immmobile e quindi la rendita catastale va rivalutata con il conseguente aumento delle imposte. In pratica, aver installato un pannello è come aver allargato la casa o, per le imprese, aver avviato un'altra attività. A Castiglione ci sono già 150 notifiche. Una beffa

Francesco Romani
1 minuto di lettura

ffMANTOVA. I pannelli fotovoltaici? Per l’agenzia del Territorio sono unità immobiliari che producono reddito e quindi vanno accatastati, facendo aumentare la rendita. Chi ha messo un impianto sul tetto o in giardino è insomma come se avesse allargato la casa o costruito una nuova stanza. Per le imprese, è come avere avviato una attività parallela, sul tetto magari del capannone.

La precisazione viene da una recente circolare dell’Agenzia delle entrate (la 36/E/2013 del dicembre scorso) che ha stabilito che gli impianti fotovoltaici sopra i 3 Kw sono da considerare “beni immobili” e che quindi ricadono nel calcolo sulla rivalutazione delle rendite catastali introdotta dalla Finanziaria 2005 ai commi 336 e 337. Se invece sono di piccola potenza restano, come sino a ieri, beni immobili.

Ad accorgersene, fra i primi, l’ufficio tributi del Comune di Castiglione che sta inviando ai possessori di pannelli una raccomandata con la quale si invita ad aggiornare la rendita catastale del fabbricato sul quale è posto l’impianto. La rendita catastale costituisce la base imponibile sulla quale calcolare le tasse sulla casa, Ici ed Imu per prime.

Alla fine, per chi ha messo il fotovoltaico allettato dagli incentivi statali, sarà una sorta di beffa: più tasse da pagare con lo Stato che quindi con una mano dà e con l’altra si prende. Ma facciamo un passo indietro. La Finanziaria del 2005 stabilisce che serve aggiornare le rendite catastali, cioè il valore fiscale che viene utilizzato come base per calcolare le tasse su case e aziende. La rendita aumenta se, ad esempio, una casa o un capannone vengono ampliati.

La circolare di fine 2013 precisa che è obbligatorio accatastare i pannelli fotovoltaici casalinghi superiori ai 3 kWp se il valore dell’impianto installato sia almeno il 15% del valore catastale dell’immobile sul quale è posizionato. I cittadini che hanno questo tipo di impianto dovranno dichiararlo al Catasto e si vedranno aumentare proporzionalmente le tasse, Ici, Imu. Facendo un breve calcolo, per una mezza bifamiliare costruita negli anni ’80, l’incremento di rendita sarà di 250 euro, base sulla quale sarà calcolata l’Imu. Stessa cosa, in proporzione, per gli impianti posti su edifici produttivi.

A Castiglione, secondo i dati forniti dal Gse, il gestore dei servizi energetici nazionali, esistono 187 impianti fotovoltaici che ergono complessivamente 5.427 kW. Di questi, un quarto (46) sono sotto i 3 Kilowatt ed i rimanenti 141 sopra. Cinque impianti superano i 200 kW con un massimo di 523 kW. Per i 141 cittadini proprietari di impianti fotovoltaici sopra i 3 kW che dovranno aggiornare la propria rendita catastale inizia ora una lunga trafila.

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