Per la Burgo c’è il via libera ambientale
La Conferenza di servizi in Provincia dà parere favorevole al rinnovo dell’autorizzazione con prescrizioni. Grandi: «Passo importante perchè rende l’azienda appetibile per la ripresa dell’attività»
di Monica Viviani
MANTOVA. Via libera al rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la cartiera Burgo di Mantova. La conferenza di servizi decisoria riunitasi ieri pomeriggio negli uffici della Provincia in via don Maraglio ha dato parere favorevole, con prescrizioni, alla richiesta presentata dall’azienda ai primi di gennaio. «Abbiamo cercato di tenere insieme la questione ambientale e quella occupazionale - ha commentato l’assessore all’Ambiente della Provincia Alberto Grandi - il rinnovo è importante perché rende l’azienda appetibile per riprendere l’attività produttiva nel rispetto delle regole».
L'autorizzazione integrata ambientale é il provvedimento che autorizza l'esercizio di una installazione a determinate condizioni, che devono garantire la conformità ai requisiti fissati della direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento). Ha una durata di cinque anni e quella ottenuta dalla cartiera mantovana nel lontano 2008 scade il prossimo giugno.
Va precisato che quella della Burgo è un'Aia regionale e non ministeriale come è quella ad esempio della raffineria Ies. La differenza sta nella differente pericolosità delle materie prime lavorate per le maestranze e per l'ambiente circostante. Dal alcuni anni la Provincia è l'autorità competente al rilascio, al rinnovo e al riesame dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera e dell’Aia. Quindi, a rilasciarla sarà Palazzo di Bagno dopo la conferenza di servizi di ieri a cui hanno partecipato, oltre alla Provincia, Arpa, Regione, Comune di Mantova e Asl.
Quando? Giusto i tempi tecnici per stilare l’atto autorizzativo, fanno sapere da via don Maraglio. Tra le prescrizioni uscite dal vertice vi è quella avanzata dal Comune che riguarda un impegno particolare al recupero del materiale disinchiostrato evitando il suo conferimento in discarica. Un'unità produttiva dotata dell'autorizzazione ambientale può riprendere la sua attività in qualunque momento, anche con un nuovo proprietario. Al contrario: senza certificazione è come se lo stabilimento fosse una scatola vuota. Inservibile.
Un passo quindi ancora più importante alla luce delle trattative in corso tanto con il gruppo trevigiano Progest quanto con il colosso americano International Paper che nella sua offerta avrebbe garantito un numero maggiore di occupati.
I commenti dei lettori