Spatola e pennello contro i bulli Gli studenti sistemano la scuola
Roncoferraro. I ragazzi di terza media muratori e imbianchini per alcune ore la settimana. Già dipinte decine di metri di corridoio. Poi con i graffiti scriveranno il regolamento sui muri
di Daniela Marchi
RONCOFERRARO. Zaino, libri, astuccio... spatola, pennelli, cazzuola. Ok c’è tutto. È il kit dello studente di terza media di Roncoferraro. Ma studente o muratore-imbianchino? Tutto insieme.
Già, i circa sessanta ragazzi delle tre classi terze delle medie, insieme ad altri gruppetti alternati di seconda, già da mesi stanno portando avanti un progetto che non casualmente è stato intitolato “Mi sento bene a scuola”. Un progetto pensato e organizzato dalla prof di arte Raffaella Garosi, realizzato grazie anche alla collaborazione dei colleghi di altre materie. Gli studenti per due o tre ore alla settimana indossano abiti e scarpe da lavoro, impugnano spatole, raschini, spugne e colore e risanano i muri della scuola. Hanno già finito diverse decine di metri di corridoio comune, poi passeranno alle aule, ai laboratori, finché c’è scuola.
Perché si chiederanno da fuori? Non è meglio che imparino a studiare? Lo fanno, perché il progetto ha più risvolti: fa conoscere ai ragazzi l’uso di materiali, metodi e strumenti per un lavoro utile e concreto (in periodo di crisi poi può sempre rivelarsi prezioso); li aiuta ad apprezzare, a far sentire proprio un luogo in cui devono trascorrere buona parte della giornata, poi è il pretesto per imprimersi bene in testa una serie di regole base per la convivenza e il rispetto, cioè il regolamento d’istituto. E qui arriva la parte creativa del lavoro: una volta risanati e dipinti i muri, i ragazzi, muniti di bombolette spray, vi disegneranno sopra dei graffiti a tema. Tramite una mascotte scelta da loro, l’airone cinerino (uccello tipico della nostra pianura e simbolo di libertà) verranno realizzate sui muri delle vignette che conterranno i messaggi chiave: non correre sulle scale, non spingere i compagni, attenzione a non sporcare, a non abbandonare i rifiuti, non essere prepotente con i più piccoli, e via dicendo.
«Dentro questo lavoro ci sta un po’ tutto: insegnare ai ragazzi qualcosa di pratico e utile e fornire loro uno strumento per dar vita e sfogo alla creatività (graffiti e vignette), e poi insegnare le regole per contrastare fenomeni sempre più dilaganti come quelli del bullismo» ci racconta la dinamica insegnante Raffaella Garosi, mentre manda un gruppetto a preparare i colori, un altro a stendere giornali vecchi per non sporcare il pavimento, un altro ancora a procurarsi gli schizzi per i futuri disegni. E, ultimo ma non meno importante obiettivo: la scuola, nel senso di struttura muraria, ne trae giovamento, per la gioia pure del Comune che ne è proprietario. Lo ammette pure l’assessore all’istruzione Livia Calciolari, che è anche insegnante di lettere nello stesso istituto: «Certo, è un progetto bellissimo che noi sosteniamo. E, come negarlo, se ne avvantaggia pure lo stabile. Ma ci piace soprattutto che i ragazzi siano motivati e felici di stare qui. Finora abbiamo avuto molte soddisfazioni: sa che questa scuola sta vincendo tutti i concorsi a cui partecipa? I pannelli creativi a sostegno dei lavoratori della Burgo, la giornata dell’acqua, il concorso sulle discriminazioni “Abbatti lo stereotipo”. E vedrà: ne vinceremo ancora».
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