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Riapre dopo 47 giorni il Centro chiuso per paura

Lunedì l’ufficio interculturale della Provincia torna a disposizione del pubblico. Il segretariato sociale in piazza Sordello. L’assessore Magri: confermati i servizi

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Riaprirà lunedì, dopo 47 giorni, il Centro di educazione interculturale della Provincia in via Mazzini 17. Era chiuso «per paura» dal 15 maggio scorso, quando un profugo andò in escandescenze sfasciando gli arredi e spaventando l’impiegata. Da allora si era pensato ad una nuova riorganizzazione dell’ufficio per garantire la sicurezza sia ai dipendenti che al pubblico. Alla fine l’obiettivo è stato raggiunto e da domani si riparte a pieno regime.

«Nell’ufficio - spiega il direttore generale della Provincia Gianni Petterlini - ci saranno due dipendenti come prima (uno in sostituzione di un altro andato in pensione, ndr) più un commesso che indirizzerà il pubblico nei vari uffici, e i collaboratori esterni che lavorano sul progetto Sprar riguardante i rifugiati politici». La riorganizzazione del lavoro ha portato anche a cambiamenti: «Il segretariato sociale - annuncia Petterlini - è stato trasferito in piazza Sordello 43, nell’appartamento al piano terra del palazzo del Plenipotenziario accanto alla Questura. In via Mazzini restano le funzioni interculturali e il progetto Sprar». Il Centro rimarrà aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12, lunedì e giovedì dalle 14.30 alle 17; il segretariato è aperto lunedì, giovedì e sabato dalle 9 alle 12.

Soddisfatta l’assessore provinciale alla coesione sociale Elena Magri: «Il centro riapre - afferma - riconfermando il servizio rivolto a insegnanti, educatori, istituzioni, enti locali, mediatori, famiglie, giovani, migrati ed associazioni interessati ad approfondire il tema dell’intercultura. L’obiettivo di sempre è la costruzione di una nuova comunità plurale».

L’assessore ricorda i servizi a disposizione, orientati agli aspetti educativi: la biblioteca interculturale in cui trovare volumi, video e riviste specializzate, lo sportello di consulenza per l’alfabetizzazione e la progettazione interculturale, la mediazione linguistica nelle scuole, il servizio adolescenza in viaggio che mette a disposizione di insegnanti ed educatori che si occupano di giovani migranti in difficoltà un’équipe di esperti. Il segretariato sociale continuerà a fornire «consulenza e orientamento nell’espletamento degli atti amministrativi previsti dalle norme sull’immigrazione», con la presenza di mediatori linguistico-culturali. «Particolare attenzione - dice la Magri - è rivolto al mondo della salute e della tutela di donne e minori. È anche attivo un servizio di accoglienza diffusa per richiedenti asilo e rifugiati, con delega del Viminale, progettato in modo da trasferire specifiche competenze ai territori». (Sa.Mor.)

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