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Civati: "Gli abbracci Pd-Forza Italia? Al massimo un mignolino"

Pippo Civati è intervenuto ala festa del Pd di Suzzara catturando l'attenzione del numeroso pubblico. Sulla riforma del Senato, Civati ha stigmatizzato gli abbracci in Aula tra Pd e Forza Italia, augurandosi che il suo partito ponga fine al più presto all'accordo di governo

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MANTOVA. II patto del Nazareno tra Berlusconi e Renzi durerà fino al 2018? Il Pd ha paura del fenomeno grillino? E poi il dopo Formigoni, Expo, la corruzione in Lombardia, la riforma del Senato e l’Italicum. Dibattito a tutto campo, venerdì sera alla Festa provinciale dell'Unità Democratica a Suzzara, con il deputato Pippo Civati e la componente della segreteria del Pd Lombardia Diana De Marchi. Dibattito animato dalle domande di Piero Di Antonio, caporedattore della Gazzetta.

Civati ha risposto a tutte le questioni politiche con la sua consueta verve dialettica: «Io sono rimasto tra i pochi nel Pd a pensare che questa alleanza con la destra, in tutte le sue formule, debba essere superata. Berlusconi non è uno che con noi può parlare di giustizia. Preferisco confrontarmi in Parlamento con tutte le altre forze politiche. Il patto del Nazareno sulla giustizia? Risparmiatecelo! All'atto dell'approvazione della riforma del Senato ci sono stati abbracci inconsueti. Non avrei mai abbracciato Paolo Romani di Forza Italia, gli darei un mignolino con simpatia».

Civati: "Baci e abbracci tra Pd e Forza Italia: Io avrei dato un mignolo"

Civati ha poi raccontato la storia della fondazione della Leopolda che ha lanciato il rottamatore Matteo Renzi: ne ha parlato con un pizzico di ironia e battute spiritose, citando fatti e personaggi dell'epoca, che hanno raccolto applausi a scena aperta.

Sulle vicende lombarde è invece intervenuta la De Marchi, segretaria regionale del Pd: «Non abbiamo ancora segnali di cambiamento. Il tema Expo 2015 ha bloccato la Regione. Società escluse rischiano di rientrare. È una situazione drammatica quella dei 60 milioni che la giunta ha già messo a bilancio da spendere per fare un referendum per diventate una regione a statuto speciale. E tutto questo in un momento in cui non ci sono soldi, non c'è lavoro, di scuole che non funzionano e quella pubblica non è sostenuta come dovrebbe essere. La giunta Maroni non si impegna a migliorare la vita dei cittadini». (m.p.)

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