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Il Mantova vince per Spinale

I biancorossi passano sul Villafranca nel giorno dedicato al capitano che lascia la squadra dopo dodici anni

Gian Paolo Grossi
3 minuti di lettura
Spinale tra il nuovo presidente Esposito e Ruberti  

MANTOVA. Manuel Spinale vince due volte, nell’amichevole tra Mantova e Villafranca imbastita per ricordare la lunghissima militanza del Pitbull in maglia biancorossa. Galleggiando tra passato e presente, il recordman di presenze con la maglia biancorossa lascia l’undici veronese in vantaggio dopo un’ora di gioco ed è quando si ripresenta in campo per gli ultimi cinque minuti, nelle file della squadra che dalla C2 lo ha portato a un passo dalla serie A, che il Mantova trova il gol risolutore grazie ad una pregevole esecuzione di Said su imbeccata di Sartore.
Il test con la squadra dell'ex centravanti dell’Acm Cristian Soave è quasi tutto qui, più nostalgia che spunti utili a comprendere il reale valore dei virgiliani, che – per quanto non tenuti in grandissima considerazione – tra luglio e agosto hanno mietuto solo successi. Eppure, per stessa ammissione di Juric, c’è tanto da lavorare e se mancano dall’undici titolare quei pochi elementi d’esperienza, i più giovani (ieri il più vecchio era il capitano Fortunato, classe ’90 e la squadra in avvio era piena zeppa di ex Primavera genoani e della Berretti biancorossa della passata stagione) finiscono inevitabilmente per smarrirsi.
Come accaduto per buona parte del primo tempo al reparto difensivo, con Todisco e Trainotti in particolare per nulla certi delle loro giocate. Sarà stata la rete-lampo (6’) di Luca Pace a toglier loro confidenza col pallone tra le linee: il fantasista ex Castiglione prende velocità tagliando verticalmente l’intera difesa dopo un erroraccio di Fortunato, si beve Trainotti e Todisco con due dribbling e infila Paleari con un diagonale chirurgico. La risposta del Mantova in pratica non c’è.

Non fosse per una parata di Coffani sul tentativo di Rivi (11’) a tu per tu col portiere la casella delle occasioni per gli uomini di Juric resterebbe desolatamente immacolata: predominio sterile, reso inefficace dai ritmi di gioco bassissimi. Se la sfida offre poche emozioni l'intervallo, invece, ha un suo perché: c’è chi saluta e festeggia gli ex Franchi e Bersi presenti al Martelli e non sono pochi quelli che si radunano al bar sotto la tribuna accerchiando Esposito spronandolo a essere più partecipe del suo predecessore, mettendoci sempre e comunque la faccia, in sostanza lo invitano a prendersi a cuore le sorti dell’Acm, rinforzandola al più presto.

Magari con l’arrivo di Caridi, perché i tifosi, a detta loro, hanno bisogno di uomini veri di comprovata fedeltà. «Arriveranno 3-4 innesti – assicura Esposito – indipendentemente dalle uscite stiamo lavorando per rinforzarci. La squadra si è mossa bene ma solo sabato avremo indicazioni più precise. Mi pare che il centrocampo sia il reparto migliore, mentre difesa ed attacco hanno probabilmente bisogno di essere rafforzati».
La ripresa offre un Villafranca totalmente diverso da quello schierato inzialmente, mentre il Mantova affida le chiavi del centrocampo al duo Paro-Raggio Garibaldi. A metà tempo (22’) Said trova il pari calciando malissimo un rigore concesso per un suo atterramento da parte di Gozzi. Lo stesso centravanti raddoppia (42’) ad una manciata di minuti dal termine, sfruttando un’accelerazione sulla destra di Sartore, al solito uno dei più positivi insieme a Tomicic e Manarin.
 

 

Emozione e tristezza. Sentimenti predominanti nel cuore e nella mente di Manuel Spinale alla prima da avversario dopo quasi 12 anni (giocò al 'Martelli' con la Biellese nel torneo di C2 il 9 ottobre 2002): dopo il turbinio di sensazioni da batticuore dell'ingresso in campo, della sfida giocata con la maglia di entrambe le squadre, ad attendere l'ex capitano di tante battaglie c'è a fine gara la notizia della scomparsa di Bruno Mattellini.
«Ero molto legato al nostro massaggiatore storico - spiega il Pitbull nel dopopartita - e anche se da tempo non faceva più parte del clan Acm ci sentivamo spesso. Tra l'altro fu uno dei primi ad accogliermi nello spogliatoio, quel giorno così lontano del 2003 che mi vide varcare la soglia del 'Martelli'. Mi dicono che fosse presente allo stadio anche le passate settimane e questo mi fa pensare che sia stato un malore improvviso. Sono triste per una notizia che getta un cono d'ombra sulla giornata di festa».

Per l'ultima volta Manuel si riappropria idealmente della fascia da capitano biancorosso: «Credo di interpretare il pensiero di tanti miei ex compagni che, come me, l'hanno conosciuto e apprezzato rivolgendo le più sentite condoglianze alla famiglia. La fascia, quella vera? E' un onere ma anche un onore. Sono certo che andrà a qualche ragazzo degno di indossarla. Al Mantova auguro ogni bene e qui ho lasciato il mio cuore. I ricordi di una carriera spesa quasi interamente in questo stadio sono tantissimi: dalle promozioni in C1 e B alla massima serie sottratta ingiustamente, alla rinascita col ritorno in C2 e i playoff-salvezza, sino all'obiettivo di entrare nella C unica».

Con Juric c'è un reciproco scambio di complimenti. «Il mister è sempre stato un osso duro per ogni avversario - si congeda Spinale - e io ricordo con piacere le battaglie sostenute con lui quando era a Crotone e a Genova. Ha lo spirito giusto per ottenere il massimo con il Mantova e lo ringrazio per avermi dato la possibilità di vivere l'ultimo scampolo di gara in biancorosso».

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