Ancora fuori casa dall’alluvione
La donna, 83 anni, da fine luglio vive in cortile e dorme dai vicini. «Con il freddo che farò?»

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE. Lilliana Chiarini è l’unica castiglionese che, a seguito dell’alluvione dello scorso 26 luglio, dorme ancora fuori casa. La signora, 83 anni, è da allora ospite dei vicini di casa, Giuseppe e Eugenia Calabria. «Da quel giorno passo le notti dai miei amici, mentre di giorno sto ne cortile della mia abitazione, nella quale vivo da dodici anni».
La sua villetta è in via Mulini dove il fiume Rio, dopo l’esondazione, ha distrutto l’alveo in cemento e ha mangiato la parte di argine che ricopre le fondamenta della casa della donna. I pompieri, avvisati già il pomeriggio del 26 luglio, hanno consigliato alla signora di non dormire in casa perché in caso di una nuova piena la situazione si sarebbe potuta aggravare. «Mi è stato offerto di dormire in un hotel, ma ho 83 anni, sono abituata ai miei spazi, non mi va di andare via da qui. Ho tre figli ma abitano in Svizzera, sono stata da loro per una vacanza ma io sto bene fra le mie mura. E così sono ospite dei miei vicini, vado da loro ogni sera per dormire».
Dopo un incontro con il sindaco, Alessandro Novellini, al momento la situazione della signora Lilliana è di attesa. «Nel corso di questa settimana - dice Novellini - i lavori del cantiere di via Chiassi giungeranno al termine. A quel punto il Consorzio di bonifica inizierà il ripristino dell’alveo di cemento del Rio e, di conseguenza, la messa in sicurezza del pezzo che riguarda l’abitazione della signora Chiarini. Saranno lavori complessi, anche perché per arrivare al letto del fiume servirà un intervento articolato. Per questo motivo stiamo aspettando di chiudere i lavori di via Chiassi, dove la situazione era pericolosa e bisognava intervenire in fretta, e come è avvenuto grazie al Consorzio e ai fondi messi a disposizione da Regione Lombardia. Fatto quello, e ottenuto il via libera della Sovrintendenza e della Commissione paesaggistica, il consorzio potrà procedere con il nuovo cantiere. Si può immaginare l’inizio dei lavori per la metà di settembre».
Nonostante le rassicurazioni del sindaco, la signora Chiarini è comunque preoccupata: «Se almeno mettessero subito mano al mio pezzo, potrei tornare a casa mia. Ad oggi però nulla si è mosso e temo che si vada per le lunghe. Finché c’è caldo non ci sono grandi problemi, posso anche stare nel mio giardino, ma se i lavori andranno per le lunghe e inizia il freddo, come farò?».
Intanto la donna continua a stare dalla famiglia Calabria. «A loro va tutta la mia gratitudine, perché mi ospitano. Ci facciamo compagnia e viviamo insieme in questa situazione che dura ormai da più di un mese».
Via Mulini, una piccola arteria nel cuore del centro storico, è una strada tranquilla all’apparenza, ma che negli ultimi tempi ha vissuto parecchio trambusto: dall’esplosione di una casa per mano di un nigeriano ai lavori di messa in sicurezza dell’ex discoteca Melamara. L’alluvione dello scorso 26 luglio, con il letto del Rio distrutto, ha rovinato parte della casa della signora Chiarini e il giardino della vicina.
Luca Cremonesi
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