Decesso sospetto di un bimbo, eseguita l'autopsia
Prosegue l’inchiesta della Procura sul piccolo di 32 settimane nato morto all’ospedale Poma. Nessuna indiscrezione sui primi esiti dell'esame sul corpo. L'ipotesi di accusa contro i genitori: sapevano del decesso del feto per averlo provocato in un ospedale greco. La direzione della struttura sanitaria avvia un’indagine interna

MANTOVA. E' stata eseguita questa mattina all'ospedale Poma l'autopsia sul bimbo di 32 settimane nato morto in ospedale, primo atto dell'inchiesta aperta dalla Procura sulla vicenda. Al momento nessuna indiscrezione sui primi esiti dell'esame che dovrebbe chiarire in buona parte le circostanze dell'accaduto. Il sospetto avanzato dal magistrato che si occupa dell'inchiesta è che padre e madre sapessero del decesso del piccolo per averlo provocato in un ospedale greco dove l’aborto può essere praticato anche dopo il terzo mese di gravidanza. Una decisione dolorosa che la coppia avrebbe preso dopo che i medici avevano riscontrato una evidente malformazione del feto.
Il parto è avvenuto all’inizio della settimana scorsa e quattro giorni dopo i carabinieri si sono presentati nel reparto di ginecologia per sequestrare le cartelle cliniche. Anche la direzione della struttura sanitaria ha avviato un’indagine interna. Ma perché dopo aver abortito in Grecia con un’iniezione di cloruro potassio e sapendo della morte immediata del feto si sono ripresentati al Poma?
In Grecia il ricovero si paga, nelle strutture pubbliche italiane invece no. Il parto avvenuto al Poma, con un cesareo, ha subito ingenerato dei sospetti. E, come avviene di regola in questi casi, è stata disposta l’autopsia per determinare le cause della morte e il momento del decesso. I genitori si sarebbero opposti all'autopsia. Il magistrato titolare dell'inchiesta avrebbe maturato un ulteriore dubbio: che qualcuno, addirittura in ambito sanitario, abbia consigliato alla coppia di andare ad abortire in Grecia per tornare in Italia e ricorrere a cure ospedaliere gratuite. Lo stesso procuratore capo Antonino Condorelli, nel confermare l’apertura dell’indagine, parla di "vicenda estremamente delicata" su cui dovranno essere accertate eventuali responsabilità. In ogni caso sono già state fissate le date in cui saranno ascoltati i protagonisti della vicenda: mercoledì i genitori, giovedì i medici.
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