Case fantasma, il primo round se lo aggiudicano i sinti
Per ora niente confisca dei terreni della lottizzazione abusiva: il Tar accoglie la richiesta di sospensiva dell’ordinanza

MANTOVA. Il primo round va alla comunità sinta che a fine agosto aveva presentato ricorso. Nelle scorse ore il Tar di Brescia ha accolto la richiesta di sospensiva contro l’ordinanza del Comune di Mantova che aveva disposto la confisca dei terreni per la presunta lottizzazione abusiva al Trincerone.
Il tribunale amministrativo regionale ha rimandato il giudizio di merito a maggio-giugno 2015. Il ricorso contro l’ordinanza di via Roma era stato inoltrato da due dei cinque proprietari dei terreni al Trincerone, su cui sarebbero state ricavate lottizzazioni abusive. A firmarli erano stati Roberto Gabrieli e Dominga Gabrieli della comunità sinta. Altri due ricorsi saranno presentati oggi.
Le aree avrebbero dovuto essere sgomberate entro il 20 settembre e ora non è escluso che il lungo braccio di ferro possa concludersi davanti al Consiglio di Stato. A fine agosto la giunta comunale, a cui erano stati notificati i ricorsi, aveva raccolto il guanto di sfida e si era costituita in giudizio: «Vogliamo solo far rispettare la legge, senza alcuna prevaricazione etnica» aveva detto il sindaco Sodano quando, alla fine di giugno, il dirigente delle attività produttive firmò cinque ordinanze.
Da allora la tensione tra Via Roma e la comunità sinta era salita pericolosamente, sfociando in una manifestazione di piazza e nell'occupazione simbolica dell'aula consiliare. Nelle cinque aree colpite dall’ordinanza di confisca risiedono quindici famiglie; nei loro ricorsi i proprietari spiegano che lì si sono insediati da quasi 30 anni e che non c'è nulla di abusivo: quello che c'è di costruito l'hanno trovato, loro hanno solo collocato le casette mobili.
Per il Comune, invece, si trattava di una lottizzazione abusiva realizzata su terreni agricoli ad alta valenza paesaggistica (sono inseriti, infatti, nel Parco del Mincio) da smantellare entro tre mesi, pena la confisca.
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