L'avvocato della sosta selvaggia: in città mancano i posti auto

MANTOVA. «Io avrei agito con atteggiamenti tali da mettere in sudditanza psicologica i miei interlocutori? Per quanto ne so questa formula viene utilizzata solo quando si parla della Juventus. Sono forse io una squadra di calcio?».
C’era da aspettarselo e così è stato. Ieri mattina, venerdì 31 ottobre, in tribunale l’avvocato Davide Pini, questa volta al palazzo di giustizia in qualità di imputato con l’accusa di interruzione di pubblico servizio e violenza privata, ha prodotto la sua autodifesa con un’arringa tanto incisiva quanto estemporanea, con punte di ironia e provocazione che hanno gelato la sala dell’udienza al piano terra.
La discussione verteva su un episodio avvenuto il primo ottobre di due anni fa, quando l’avvocato Pini, dalla sede del circolo Ugm fu costretto a correre in strada – piazzale don Leoni – perché i vigili avevano intercettato la sua Audi parcheggiata nel posto riservato ai disabili. «Quando sono arrivato in strada – ha raccontato – ho fatto per entrare in auto, volevo toglierla da quel posto. A quel punto il vigile mi dice che non posso andare via perché sta arrivando il carro attrezzi per la rimozione».

Pochi attimi dopo in effetti arriva il carro e si posiziona dietro l’auto di Pini. «Sono scese due persone – continua l’avvocato – e mi hanno detto che dovevo pagare la rimozione. Anche il vigile a quel punto mi dice che devo mettermi d’accordo con quelli del carro attrezzi. Io ho replicato che la multa l’avrei pagata e che eventualmente la fattura della rimozione me la dovevano spedire a casa perché non avevo soldi con me. Ho inoltre aggiunto che se non mi consentivano di andare via avrei chiamato i carabinieri per sporgere denuncia nei confronti del presenti per limitazione della libertà personale o peggio sequestro di persona».
L’avvocato Pini ha concluso la sua autodifesa con una sorta di mea-culpa: «Sono incivile e inurbano e di solito parcheggio dove mi capita. Questa città non offre parcheggi sufficienti ed è un cosa vergognosa, per non dire una c....ta pazzesca, che si riservino in via Chiassi due posti per il magistrato di sorveglianza che viene in città ogni due settimane. Ho sbagliato a parcheggiare in uno stallo riservato ai disabili, ma non ho offeso e minacciato nessuno. D’ora in poi - è stata la provocazione di Pini - parcheggerò sempre nel posto del magistrato di sorveglianza e poi, pazienza, pagherò le multe».
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