Il Poma chiede protezione L’affare vale 1,6 milioni
Sono cinque gli istituti di vigilanza privata che si contendono la gara d’appalto I servizi richiesti: sorveglianza armata mobile e fissa e controllo degli accessi
di Roberto Bo
È partita la grande corsa degli istituti di vigilanza privata che si contendono la protezione del Carlo Poma e dell’ospedale Oglio Po di Casalmaggiore.
In questi giorni l’azienda ospedaliera, che nei mesi scorsi aveva lanciato un avviso pubblico di interesse per l’affidamento del servizio di vigilanza armata in aggregazione con Cremona (per l’ospedale Oglio Po), ha ricevuto sei domande di ammissione da parte di altrettanti istituti di vigilanza. Cinque hanno passato le prime verifiche e sono stati ammessi alla gara, uno è stato escluso per la mancanza di un requisito essenziale.
Le aziende ammesse alla seconda fase del procedimento sono: istituto di vigilanza Corpo Vigili dell’Ordine di Mantova (che da 6 anni ha l’appalto al Carlo Poma), Coopservice di Reggio Emilia, Sipro Sicurezza Professionale srl di Roma, Civis spa in Ati con Nuova sicurezza del Cittadino Gruppo Civis spa di Milano e Vigilanza Città di Brescia in Ati con Vcb Sercuritas spa.
La durata del contratto è di 36 mesi rinnovabili per uno stesso periodo. L’importo di base d’asta per il primo periodo contrattuale è di 1 milione e 320mila euro al netto delle imposte (valore complessivo circa 1 milione e 600mila euro).
Il servizio appaltabile comprende i seguenti servizi: vigilanza mobile armata e collegamento con centrale operativa e di collegamento con le forze dell’ordine da parte della centrale operativa dell’operatore economico aggiudicatario per le emergenze; vigilanza fissa armata, controllo accessi e tutte le ulteriori funzioni dettagliate nella documentazione di gara.
La vigilanza e la protezione dei due presidi ospedalieri (Carlo Poma e Oglio Po) è un’esigenza particolarmente sentita negli ultimi anni. Sono infatti sempre più frequenti i furti ai danni dei beni dell’ospedale e nei confronti di pazienti o personale dipendente. Le segnalazioni di piccoli furti all’interno dei reparti e nelle zone adibite a spogliatoio del personale sono ormai quasi all’ordine del giorno.
Più consistenti, invece, i raid contro le strutture sanitarie. Tutti ricorderanno il doppio furto alla farmacia del Carlo Poma, che in due tempi fruttò ad una banda specializzata un bottino in medicinali di circa 800mila euro.
Recentemente la sorveglianza del Carlo Poma è stata potenziata con l’installazione di una serie di telecamere, alcune delle quali anche nella zona del pronto soccorso e del triage allo scopo di proteggere il personale che vi lavora e per documentare eventuali contestazioni e atteggiamenti violenti.
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