In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

L’omaggio di Mantova a Bertazzoni

Da stamattina la camera ardente per l’ex sindaco sarà allestita in sala consiliare. Domani i funerali in forma civile

1 minuto di lettura

«La felicità musicale: quarant'anni di palcoscenico»: questo titolo mi viene, immediato, pensando a Vladimiro Bertazzoni, nel 2001 biografo di Enzo Dara. C'è tutto: la felicità che era certamente sua di raccontare un artista, ma con il valore in più dell'amicizia, sentimento sempre profondamente vissuto e del quale in tantissimi lascia il rimpianto. Citando un libro, si entra in una folta bibliografia, testimone di una passione per la storia della musica largamente espressa ed alla quale dobbiamo il ritorno dalle nebbie del tempo di grandi cantanti d'opera e musicisti mantovani, al loro tempo famosi nel mondo, da Ismaele Voltolini, il meno lontano nel ricordo, a Dagnini, Maini, Graffigna, Zinetti.

Lo stesso clima solidale si avverte nell'appassionato lavoro di cura dell'opera omnia di Giovanni Piubello, perché nel cenacolo intorno alla bancarella di piazza Erbe c'era anche lui. Ma, per comune militanza, non posso certo trascurare l'attiva partecipazione sua alla vita della Società Dante Alighieri, come consigliere e soprattutto conferenziere nei temi prediletti della grande letteratura russa, ricercandone il rapporto con quella italiana. E proprio le tante occasioni di turismo culturale della Dante confermavano la sorridente comunicativa anche con qualche battuta o lettura poetica in itinerario.

Inevitabile che venisse stimolato a raccontare di sé, della sua infanzia nell'allora Unione Sovietica staliniana ma finiva per prevalere la testimonianza d'affetto per papà Andrea. Ne aveva avuto ancora la possibilità nel 2005 a Milano , in palazzo Marino, per un'iniziativa che rendeva omaggio ai "giusti", perseguitati politici.

Il Vladimiro politico e nella società civile porta non solo alla fascia tricolore di sindaco, ma ai riconoscimenti che Mantova gli ha riservato, dall'ammissione all'Accademia Nazionale Virgiliana, al Virgilio d'oro del Comune nel 2009, al premio speciale Giuseppe Acerbi nel 2010. Ma nella "sua" Russia, a San Pietroburgo aveva ricevuto nel 1998 il premio Caterina II per la sua traduzione del suo libro sui Dagnini come famiglia artistica, oltre che di autori e poeti russi. Era andato in Costarica, sulle tracce dei mantovani costruttori di una ferrovia. Poteva dire anche dei suoi incontri: con Valentina Tereshkova, prima donna astronauta; con Gorbaciov, con Fidel Castro, con il poeta Evtushenko. Altri incontri, continui in città: tanto spesso, mentre girava sull'inseparabile bicicletta, doveva fermarsi e rispondere a chi lo fermava, mantovanamente.

La camera ardente, con due uomini della polizia locale in alta uniforme, sarà allestita oggi (dalle 10 alle 19.30) e domani (dalle 8.30 alle 10) nell’aula consiliare in via Roma. Domani funerali in forma civile alle ore 10.10 partendo dalla sala consiliare per il cimitero Angeli.

Renzo Dall’Ara

I commenti dei lettori