In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Autobrennero dice no a Pastacci: non compriamo le azioni

«Escludo che la società acquisterà proprie azioni, ma mi riservo di approfondire quanto stabilisce la legge di stabilità». Paolo Duiella, presidente della Autobrennero è seduto in una poltrona del teatro Ariston quando commenta il progetto della Provincia di mettere in vendita tutte le sue azioni e, in caso di assenza di acquirenti, cederle alla società autostradale

2 minuti di lettura

MANTOVA. «Escludo che la società acquisterà proprie azioni, ma mi riservo di approfondire quanto stabilisce la legge di stabilità». Paolo Duiella, presidente della Autobrennero è seduto in una poltrona del teatro Ariston quando commenta il progetto della Provincia di mettere in vendita tutte le sue azioni e, in caso di assenza di acquirenti, cederle alla società autostradale. Secondo il presidente di Palazzo di Bagno, Alessandro Pastacci, l’operazione è non solo fattibile ma disciplinata con precisione dalla legge Finanziaria in vigore. «Abbiamo fatto riferimento alla legge di stabilità del 2014, che cita un articolo del codice civile, il 2437 - ter» spiega il presidente della Provincia quanto apprende della risposta di Duiella.

Il numero uno dell’Autobreennero, in città per un’iniziativa sulla sicurezza stradale rivolta alle scuole superiori (doveva esserci anche Pastacci ma è stato costretto a rinunciare per un impegno istituzionale improvviso), solleva forti dubbi. Ma ammette: «Approfondiremo l’argomento».
Duiella ha già parlato con Pastacci. I due hanno avuto un colloquio telefonico l’altro ieri, quando sulle pagine della Gazzetta di Mantova era uscito l’articolo che raccontava della decisione dell’amministrazione provinciale di mettere sul mercato le azioni per incassare 25 milioni di euro. In caso di asta deserta, le azioni sarebbero comprate dalla stessa A22.

Scelta che Palazzo di Bagno presenta come inevitabile per poter garantire servizi e interventi necessari e resi ormai proibitivi dai tagli di risorse e dai limiti di spesa imposti dal governo. «Non solo servizi, ma anche infrastrutture» precisa Pastacci per rispondere a Confindustria che ieri ha auspicato l’investimento del ricavato nel completamento o nella riqualificazione di arterie stradali ritenute fondamentali e non rinviabili. Anzi il presidente cita un esempio di opera che verrà finanziata tra le altre: la tangenziale di Guidizzolo. Una di quelle citate dal presidente degli industriali, Alberto Marenghi.

Dice Duiella: «Comprendo la situazione della Provincia di Mantova e sono molto dispiaciuto del fatto che un socio storico abbia deciso di uscire dalla società. Ritengo tuttavia di poter escludere che la società compri le proprie azioni. Non c’è solo la Provincia di Mantova che sta seguendo la strada della vendita delle azioni, anche quella di Reggio Emilia sta facendo altrettanto. Ma attraverso la vendita sul mercato. Se la Provincia dovesse lasciarci, in ogni caso, continueremo ad avere massima cura per il Mantovano».
Reazioni critiche alla decisione della Provincia arrivano dal membro mantovano del cda di A22, Alberto Righi. «Una questione di tale portata andava quantomeno condivisa con gli altri soci – dice – Credo sia un errore. Comprendo le necessità della Provincia, ma i dividendi della A22 sono l’unica entrata consistente e fissa (un milione e passa all’anno) per l’ente. Si vuole rinunciare al gioiello di famiglia più prezioso».

Pacata la reazione del presidente della Camera di commercio (altro socio della A22) , Carlo Zanetti : «Non vado a sindacare le decisione di altri soci. Basta che gli incassi vengano destinati alle infrastrutture». Pastacci torna sulla questione: «Lo Stato ha tolto risorse alla Provincia, questa è stata una scelta necessaria per rilanciare l’economia che necessita di infrastrutture. Certe argomentazioni sembrano dettate solo da piccoli posizionamenti di poltrone»

I commenti dei lettori