In coma dopo la sfida a colpi di tequila
Sfiorato il dramma a una festa tra studenti universitari in un appartamento di via Volta: vince chi beve di più. Ventiduenne salvato da 118 e medici del Poma
Roberto Bo
MANTOVA. Era iniziata come una festa tra studenti universitari dei vari corsi di laurea delle professioni sanitarie per festeggiare il superamento di alcuni esami. È finita quasi in tragedia. Una pericolosa sfida a colpi di tequila tra ragazzi poco più che ventenni. Ma ad un certo punto qualcuno ha esagerato. Giovedì sera un universitario di 22 anni residente in un paese dell’hinterland è finito in un pesante stato di coma etilico dopo aver sfidato alcuni amici e compagni di studi ad una rischiosa gara: vince chi manda giù più tequila. La sfida probabilmente se l’è aggiudicata lui ma nessuno ha fatto in tempo a comunicarglielo.
In un appartamento di via Volta, dove il gruppetto si era dato appuntamento, poco prima delle 22 sono arrivate due ambulanze. Il 22enne privo di coscienza è stato subito trasportato al pronto soccorso dove i sanitari di turno gli hanno diagnosticato il coma etilico. Stando ai primi accertamenti il giovane aveva bevuto una quantità di alcol quadrupla rispetto ad un normale stato di ebbrezza. Una situazione particolarmente grave, appesantita anche dal fatto che stando a quanto raccontato dai testimoni, il giovane non è assolutamente abituato a bere. Anzi, pare proprio che quella di giovedì fosse la sua prima sbronza.
Lo stato comatoso si raggiunge con una concentrazione di etanolo nel sangue tra i 300 e i 500 milligrammi ogni 100 millilitri, quattro volte in più rispetto ad uno stato di ebbrezza. Il che significa che lo studente soccorso nei palazzi di via Volta, dove tra l’altro vi sono diversi appartamenti dello studentato universitario, ha davvero rischiato la vita.
Per fortuna è stato soccorso in tempo e i medici del Carlo Poma sono riusciti a sottoporlo alla terapia di idratazione che viene consigliata in queste circostanze. Il 22enne è rimasto tutta notte ricoverato in una stanza del pronto soccorso e solo ieri mattina intorno alle 10 ha riaperto gli occhi. Pericolo scampato: dai controlli successivi è emerso che i valori erano tornati a livelli normali. Nel corso della notte i medici hanno continuato anche al monitoraggio cardiaco per valutare eventuali sbalzi dell’apparato cardiocircolatorio.
«Ha fatto una cavolata – hanno raccontato ieri mattina parenti e amici che si sono riversati al pronto soccorso per avere informazioni sul suo stato di salute – è un bravo ragazzo e uno studente eccellente. Quella era davvero la sua prima sbornia».
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