Bonifica Ies: sì con riserva dal ministero
Deciso passo avanti, l’azienda ha ora 60 giorni di tempo per fornire una serie di integrazioni al progetto chieste a Roma

MANTOVA. Sessanta giorni: è il tempo concesso dal ministero dell’Ambiente alla Ies per fornire una serie di integrazioni al progetto alternativo di messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera. Insomma è un sì vincolato a una serie di approfondimenti quello uscito ieri da cinque ore di conferenza di servizi dedicata a valutare se il barrieramento idraulico studiato dall’Università di Torino per conto di strada Cipata sia una valida alternativa al muro di plastica e metallo previsto dalla società inhouse del dicastero Sogesid. Un responso ampiamente previsto dai vertici della ex raffineria: «Il nostro progetto è stato valutato con perizia e tecnica e questo ci lascia soddisfatti perché è un progetto in cui crediamo e questo significa che ci sono le basi per realizzarlo» ha commentato all’uscita il vicedirettore di stabilimento Fausto Ponti.
«Gli approfondimenti che ci sono stati chiesti - ha aggiunto - siamo in grado di fornirli nei tempi previsti». Approfondimenti che riguardano ad esempio una rivisitazione con altri modelli matematici dei calcoli sui movimenti della falda presenti nello studio. O anche la portata di emungimento (108 metri cubo all’ora) dei 74 pozzi che, dislocati in modo da intercettare in toto il flusso della falda, dovranno risucchiare surnatante 24 ore su 24. Iniziata alle 11 del mattino e terminata alle 16.10 la conferenza di servizi istruttoria è stata moderata e introdotta dall’ingegner Laura D'Aprile della divisione Bonifica e Risanamento del ministero e si è conclusa con la firma di un verbale di 18 pagine contentente i parenti di enti locali, Asl, Arpa, Ispra e del comitato tecnico del ministero stesso. Da parte di Arpa in particolare è arrivata la richiesta di un incremento di ulteriori 37 pozzi di emungimento rispetto ai 74 previsti da Ies (63 quelli già attivi).
«Il progetto è stato valutato positivamente - ha spiegato l’assessore comunale all’Ambiente Vanna Segnala - ora saranno necessarie delle integrazioni che dovranno tener conto ad esempio di alcune dinamiche della falda ed è stata chiesta un’integrazione per quanto riguarda la tempistica prevista da Ies. Considero il vertice di oggi soddisfacente anche per i tempi di risposta completamente diversi rispetto a quelli di qualche anno fa». Insomma un primo passo avanti verso il via alla bonifica sembra sia stato fatto: «Siamo davanti a una valutazione positiva del progetto Ies - ribadisce l’assessore provinciale Alberto Grandi - pur in presenza di elementi da chiarire. Elementi che verranno forniti nei prossimi due mesi, si tratta di una vera accelerata verso le bonifiche perché è chiaro che la partita deve essere chiusa prima del 9 aprile».
Ovvero prima dell’udienza davanti al Tar di Brescia chiamato ad esprimersi sul ricorso persentato da Ies contro il progetto Sogesid da 16 milioni di euro. Anche secondo il parlamentare mantovano Luigi Gaetti, portavoce del M5S in Senato, «siamo sulla strada buona per arrivare almeno a un contenimento dei danni in tempi brevi» anche se «le osservazioni del Ministero sono state puntuali - ha aggiunto - evidenziando molte criticità e punti da chiarire» mentre ha trovato «più accomodanti le altre osservazioni comprese quelle firmate congiuntamente da Provincia, Comune di Mantova, Asl».
Insomma «posso constatare da osservatore esterno - ha concluso - che il Ministero si è dimostrato più attento e neutrale nelle valutazioni rispetto alle istituzioni mantovane. Si intuiva che è alla ricerca di un vero piano di bonifiche, chiaro, preciso, senza aree di libera interpretazione, che lo rendono davvero utile e funzionale alla realtà mantovana». Tra le integrazioni chieste a Ies c’è anche un maggior dettaglio sui costi previsti: 3 milioni a cui vanno aggiunte le spese di gestione oltre ai 20 milioni già spesi per realizzare la barriera esistente. Lo studio Sogesid prevedeva invece lavori per 16 milioni: solo progettarli è costato un milione e 413 mila euro.
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