Il salasso di Tasi e Imu: 34 milioni
È il conto pagato dai residenti nel capoluogo. Entrate superiori alle attese per il Comune: in cassa 1,2 milioni in più
di Sandro Mortari
MANTOVA. La lotta a chi evade, oppure elude, le imposte sugli immobili è sempre più serrata in Comune a Mantova. Gli uffici, in questo momento, sono impegnati a recuperare la vecchia Ici, l’imposta comunale sugli immobili mandata in pensione dall’Imu nel 2102. L’anno scorso sono stati recuperati 650mila euro di imposta non versata relativa agli anni 2009, 2010 e 2011. Nel 2013 i furbetti finiti nella rete di via Roma avevano sborsato 472mila euro. Quest’anno, si dovrebbe cominciare a stanare chi non ha pagato l’Imu, senza trascurare ancora la parte di Ici rimasta ancora da pagare. Non si perderanno di vista, infatti, i circa trenta contenziosi (14 solo nel 2014) che il Comune ha ancora pendenti con altrettanti contribuenti che non ne vogliono sapere di pagare le imposte e, dopo gli accertamenti dell’uffici tributi, hanno impugnato le cartelle esattoriali davanti alle varie commissioni tributarie. Via Roma non ha fornito stime sull’ammontare delle cifre contestate ma, da quanto è dato sapere, si tratterebbe di somme importanti.La Tasi e l’Imu, per i contribuenti di Mantova, si sono rivelate un vero e proprio salasso. I dati ancora parziali forniti dal Comune parlano di 6 milioni 800mila euro sborsati per la tassa sui servizi indivisibili e di 27 milioni 834mila per l’imposta municipale unica che colpisce gli immobili diversi dalla prima casa. Ciò significa che tra prima rata e seconda rata dalle tasche dei residenti in città sono già usciti 34 milioni 634mila euro. E altri ne potrebbero uscire perché c’è tempo un anno per il cosiddetto ravvedimento operoso di chi ancora non ha pagato. Nel 2013 era stata versata soltanto l’Imu e l’incasso finale era stato in linea con i 27 milioni del 2014, raggiunti senza che la giunta ritoccasse all’insù le aliquote. Servizi indivisibili. Per quanto riguarda la Tasi, per la prima volta entrata in vigore l’anno scorso, per le casse comunali è andata di lusso. Di fronte ad una previsione di 5 milioni 600mila euro inserita a bilancio, sono entrati un milione 200mila euro in più. Che saranno utilizzati per pagare l’illuminazione pubblica, la manutenzione del verde pubblico e delle strade, la segnaletica stradale, il piano neve e il personale della Polizia locale. Il tutto con un’aliquota al 2,4 per mille, più bassa di quella base fissata dallo Stato al 2,5. Anche se non sono mancate le polemiche da parte dell’opposizione di centrosinistra che avrebbe voluto, da parte della giunta, l’introduzione di detrazioni per andare incontro alle famiglie meno abbienti. La Tasi sulle abitazioni principali (circa 14mila unità, compresi i garage) hanno portato nelle casse comunali 3 milioni 870mila euro. I versamenti complessivi sono stati 33mila: 17.300 per il primo acconto di fine luglio, 16.200 per il saldo di metà dicembre. L’ultima rata ha confermato le previsioni formulate dopo il versamento della prima: la Tasi avrebbe dato più del previsto mentre l’Imu un po’ meno. Per la cronaca, complessivamente nel Comune virgiliano esistono 45mila edifici (compresi quelli esentati dalle imposte). Quota statale. Mentre la Tasi resta interamente nelle casse di via Roma, non è così per l’Imu, una quota della quale va trasferita allo Stato. Finora di Imu il Comune ha incassato 27 milioni 834mila euro: di questa cifra, 19 milioni 580mila euro sono rimasti al Comune, mentre i restanti 8 milioni 253mila euro sono andati allo Stato (è l’ammontare pagato per i capannoni industriali e commerciali, le palestre, gli uffici). Leggermente sotto. Nel 2013, il consolidato rimasto a disposizione di via Roma ammontava a 20 milioni 35mila euro. Rispetto a 12 mesi prima, si è sotto di circa 400mila euro: la cifra si recupererà nel corso dei prossimi mesi grazie al ravvedimento operoso (chi pagherà entro il 30 giugno verserà solo una sanzione pari al 3,75% del totale). Inoltre, va considerato che nel 2014, per legge, le imprese costruttrici che hanno appartamenti invenduti sono state esentate dal versamento di Imu e Tasi. Le quali, invece, sono state pagate anche sulle case di lusso (le categorie A1, A8 e A9): una cinquantina di immobili in tutto il territorio comunale che hanno fruttato circa 73mila euro.
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