La gang dei bulli rapina due studenti in centro
L'aggressione di sera in piazza Martiri. Vittime due giovani che stavano rientrando a casa dopo una serata trascorsa al cinema. Prima spintoni e minacce per spaventarli, poi la richiesta di soldi per lasciarli andare
MANTOVA. Li hanno adocchiati a distanza, come farebbe un branco alla vista della preda. L’abbigliamento, il taglio di capelli, il modo di camminare: hanno capito subito che erano ragazzini per bene, vittime ideali per loro, un paio di studenti che non avrebbe mai reagito alla forza d’urto di un gruppo deciso e violento.
Così li hanno fermati, gli hanno scatenato addosso il loro disprezzo, il bisogno di sopruso, il collante della loro identità di bulletti nutriti di sopraffazione e prepotenza. Niente armi. Spintoni e minacce erano un invito già abbastanza chiaro.
I due studenti, per forza di cose intimoriti, non se lo sono fatti dire due volte: hanno svuotato le tasche dei pochi euro che avevano e li hanno messi in mano agli aggressori. Poi hanno atteso che si allontanassero e chiamato la polizia.
L’aggressione è accaduta di notte in piazza Martiri di Belfiore, una delle zone a rischio del centro, assieme a corso Libertà e piazza Cavallotti, diventati cardini dei controlli delle forze di polizia a favore della prevenzione della micro criminalità in città. Mancava poco alle dieci di sera di lunedì 26 gennaio.
I due studenti – uno quindici e l’altro sedici anni, entrambi residenti in città – avevano trascorso parte del pomeriggio e della serata insieme. Prima il cinema, poi un kebab. Erano diretti versi casa quando quattro ragazzi, della loro età o poco più, li hanno fermati a due passi dalla statua di San Silvestro che svetta sul Lungorio.
E gli si sono parati davanti per bloccarli. «Non avete qualche soldo da darci?» è stato più o meno il “la” dell’agguato. Al volto sorpreso e intimorito dei due studenti, che hanno risposto con un “no” sommesso, il branco dei bulli ha replicato senza mezze misure ed è scivolato subito sull’aggressione fisica.
I quattro hanno cominciato a spintonare gli studenti, a dire cose del tipo «ma figuriamoci se non avete qualche euro», a offendere e minacciare. I due, per togliersi dall’impiccio di una situazione che rischiava di mettersi male, hanno preferito arrendersi subito e svuotare le tasche.
Il prezzo della loro “liberazione” sono stati i pochi euro rimasti a fine serata, meno di dieci in tutto. A intervenire è stata la squadra volante che ha raccolto una descrizione degli aggressori, ora ricercati, tutti tra i sedici e i diciassette anni.
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