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Finisce in vendita la villa di Nuvolari

La villa di viale Piave che gli eredi del campione donarono all'ospedale Poma, oggi è di proprietà della Crediveneto. Che ora attende offerte per cederla

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MANTOVA. La villa che fu del campione, poi a lungo sede della Croce Rossa e di uffici sanitari, è da dieci anni proprietà di Crediveneto che l’ha restaurata e ne ha fatto la propria prestigiosa filiale mantovana. Un piccolo orgoglio per la città, non solo perché splendido emblema di architettura eclettica che svetta su viale Piave, ma perché luogo della memoria di Tazio Nuvolari.

L’istituto di credito cooperativo ora sembra intenzionato a rimettere la villa sul mercato, a venderla al miglior offerente. «Oggi la banca è disponibile a valutare proposte di acquisto» è la laconica nota inviata, su richiesta di un cronista, al nostro giornale. Perché la vendita? Non una parola nel comunicato, irrobustito solo da annotazioni di carattere storico relative allo stabile. Il pensiero corre alle esigenze di fare cassa di molte banche negli ultimi anni e all’ipotesi, già ventilata da tempo dai vertici dell’istituto di credito di Montagnana, di ricavare liquidità dalla vendita del patrimonio immobiliare. L’intenzione di accogliere e valutare proposte di acquisto sarebbe comunque maturata negli ultimi tre o quattro mesi.

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Per quanto il prezzo del mattone negli ultimi anni sia sceso a picco, si tratta di una residenza storica di poco meno di 1.300 metri quadrati, più altri 5.500 di parco, appartenuta a Nuvolari e per di più piuttosto fresca di restauro. Quanto potrebbe realizzare la banca? Certamente non meno di cinque o sei milioni di euro.
Il vero nome dell'edificio di viale Piave è Villa Rossini perché, progettato nel 1926 da Luigi Corsini, venne commissionato dal campione di tiro a volo Romolo Rossini che lo utilizzò come dimora di rappresentanza. I lavori iniziarono nel 1929 e negli anni ’40 la proprietà venne acquistata da Tazio Nuvolari, che però non ci visse mai, ma utilizzò il giardino come autorimessa.

Dopo la sua morte, la vedova Carolina Nuvolari cedette la villa all'ospedale Poma in cambio di un vitalizio. Per anni fu sede della Croce rossa e della scuola di infermieristica. Poi ospitò alcuni servizi dell'Ussl, tra cui la Medicina dello sport, e infine uffici dell'Asl. Dopo di che, trasferiti i servizi sanitari, nessuno ne ebbe più cura, fino al 2005, quando l’ospedale la cedette a Crediveneto

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