Dopo la neve si temono le inondazioni, allestiti quattro centri di assistenza
La neve ha provocato un lungo blackout tra il Mantovano, Brescia e Cremona. Più di centomila le utenze saltate. Un problema che ne sta creando un alttro, quello delle inondazioni. Non potendo azionare leidrovore per mancanza di corrente, le Bonifiche non possono liberare i canali già gonfi per via dello scioglimento della neve. E' l'effetto spugna
MANTOVA. Dopo la neve, che ha provocato e sta provocando disagi in quasi tutto il Mantovano, ecco profilarsi un altro pericolo: le inondazioni. Ciò ha costretto i sindaci, con il persistere del blackout, ad aprire i Centri Operativi Comunali (Coc) per assistere la popolazione.
Dopo la neve, il pericolo inondazioni: San Giacomo Po
La situazione è aggravata dal fatto che parecchie abitazioni sono senza luce. I centri operativi sono stati aperti per ora a Canneto, Bagnolo San Vito, Borgo Virgilio e Quistello.
La mancanza della corrente elettrica ha impedito e impedisce alle Bonifiche di azionare le pompe idrovore. I canali, infatti, sono colmi di acqua perché la terra sta restituendo le enormi quantità di acqua rilasciate dallo scioglimento della neve. L'acqua, che non più essere assorbita dai canali, finisce per invadere le strade. Una specie di effetto spugna che ha costretto molti Comuni a predisporre misure preventive.
[[(MediaPublishingQueue2014v1) Canali gonfi d'acqua, si temono inondazioni]]
Si teme, infatti, che la situazione possa aggravarsi. Il black riguarda almeno 20mila utenti nel Mantovano e 95mila tra Brescia e Cremona. Le migliaia di utenze elettriche sono saltate a causa della della neve che depositandosi sui cavi li ha fatti cadere
Cento tecnici dell'Enel stanno lavorando nel Mantovano per rispristinare la corrente. Operazione di una certa complessità visti i seri guasti all'alta tensione. E tra i cittadini cresce il malumore, soprattutto tra gli anziani senza riscaldamento dalle 2 della notte scorsa e destinati a trascorrere la notte al freddo.
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