Arriva l’eclissi solare. Ecco come va osservata
L’esperto: pericolosi i normali occhiali da sole, ok quelli da saldatore. Venerdì mattina dalle 9 l’osservatorio di Gorgo proietterà il fenomeno

SAN BENEDETTO PO. E’ tutto pronto all’osservatorio di Gorgo per seguire l’evento astronomico più importante dell’anno: l’eclissi di sole di venerdì. L’eclissi sarà totale a latitudini che vanno dall’Islanda alle isole Faroe e alle isole Svalbard, mentre alle nostre latitudini l’eclissi sarà parziale, con la massima copertura del Sole intorno al 70%. L’inizio dell’evento è calcolato alle 9,29 e il termine alle 11,46. Per comprendere meglio il fenomeno, ne parliamo con il professor Luciano Luppi, presidente degli astrofili Mantovani. «Dal punto di vista scientifico – afferma Luppi – il fenomeno si spiega con la posizione allineata dei 3 corpi celesti: il Sole, la Luna nella fase di novilunio, la Terra. Il diametro del Sole è di circa 400 volte maggiore di quello della Luna. Ma la distanza del Sole è di oltre 400 volte la distanza della Luna, per cui i due corpi celesti, visti dalla Terra, hanno quasi lo stesso diametro angolare. Quello della Luna, in verità, è un po’ maggiore per questo il suo disco, nelle località dove si ha l’eclisse totale, copre interamente il disco solare. Se, invece, la Luna fosse più lontana dalla Terra, diciamo 380.000 o più km, il suo disco avrebbe un diametro angolare inferiore a quello del Sole e non potrebbe oscurarlo completamente».

«Venerdì – continua – la Luna, che gira intorno alla Terra in una trentina di giorni, si troverà proprio tra Terra e Sole e la sua ombra, lunga 375mila km, coprirà la superficie terrestre per una fascia di 150/200 km, da sud della Groenlandia, all’Islanda, fino alle isole Faroe e alle Swalbard. Da una parte e dall’altra di quella fascia, per alcune migliaia di km, l’eclissi sarà parziale, come alle nostre latitudini». Dietro le aride spiegazioni scientifiche, si coglie però una passione che spinge Luppi a dire con convinzione: «L’eclissi è un fenomeno celeste che uno deve vedere specialmente se si tratta di un’eclissi totale». Il professore, infatti, insieme ad alcuni astrofili, ha potuto osservare di persona due eclissi totali: nel 2006 in Egitto e nel 2009 in Cina.
«In Egitto – rammenta – il fenomeno si è verificato intorno a mezzogiorno e al momento dell’oscuramento totale è comparso un tramonto a 360 gradi. In questi casi c’è qualcuno che si commuove, qualcuno che prega, in tanti che si stringono la mano, affascinati davanti a un tale spettacolo». Sulle iniziative per permettere agli appassionati o ai semplici curiosi di seguire l’evento, Luppi informa che venerdì mattina l’osservatorio sarà aperto al pubblico con ingresso libero a partire dalle 9. Con una telecamera collegata al telescopio sarà proiettata in diretta su grande schermo la sequenza delle immagini del fenomeno con le opportune spiegazioni. Nel momento della massima copertura, il 30% del disco solare scoperto manderà comunque molta luce e la luminosità nelle nostre zone sarà solo parzialmente ridotta.
[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) L'eclissi di sole parziale 2011 vista anche nel Mantovano]]
«Per osservare il fenomeno a occhio nudo – spiega il professore – è indispensabile usare appositi filtri. Non bastano i normali occhiali da sole, ma in commercio esistono appositi occhialini. Validi sono i vetri al cobalto usati nelle maschere dei saldatori, acquistabili nei negozi di ferramenta al costo di un paio di euro. Per brevi intervalli di tempo si potrebbe usare, come si faceva una volta, anche un pezzo di vetro coperto col nerofumo di una candela, da tenere vicino all’occhio solo per qualche istante, mentre si guarda il disco solare che progressivamente viene oscurato».
Oriana Caleffi
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