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Mincio e affluenti puliti, accordo tra sedici Comuni

Il progetto, coordinato dalla Provincia, è quello di risanare tutto il bacino idrico In attesa dei fondi, previsti interventi mirati per ridurre il rischio di alluvioni

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MANTOVA. Con l’obiettivo di rendere più sicuri e puliti il Mincio ed i canali affluenti, ieri mattina, nella sede della Provincia, si è costituito un tavolo di lavoro, che porterà sedici Comuni del Medio ed Alto Mantovano a stringere un accordo, con cui si impegneranno ad intraprendere interventi mirati alla riduzione del rischio alluvioni e al miglioramento qualitativo delle acque. «Il progetto si inserisce in un disegno strategico complessivo, che include anche il Contratto di fiume ed il programma sperimentale di incremento della portata delle acque del Mincio, nelle valli e nei laghi di Mantova – commenta l’assessore all’ambiente Alberto Grandi –. Pur essendo tre diversi tavoli istituzionali, le azioni verranno coordinare organicamente, in modo da rendere più efficaci ed incisivi gli interventi, risparmiando sui costi. Il fine è mettere in sicurezza e risanare tutto il bacino idrico, ristabilendo un equilibrio, che gioverà all’intero ecosistema del nostro territorio, poiché dalla salute delle acque dipende anche il benessere della flora e della fauna».Alla riunione  coordinata dall’ingegner Sandro Bellini, responsabile del servizio acque e suolo della Provincia, hanno partecipato sindaci, assessori e tecnici di Ceresara, Volta, Medole, Guidizzolo, Monzambano e Castiglione ed i funzionari del Parco del Mincio, Sicam ed Indecast.

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Il primo passo del neonato gruppo di lavoro è stato quello di elaborare la bozza di un protocollo d’intesa, che verrà proposto agli amministratori di tutti i Comuni che ricadono nel bacino controllato dal consorzio di bonifica Garda Chiese. «All’incontro, che si terrà a metà aprile, nel municipio di Ceresara – anticipa il sindaco Laura Marsiletti – verrà stilato il documento definitivo. Per questa ragione, inviteremo anche i volontari dei comitati cittadini di varie località, dando loro la possibilità di visionare la bozza e di suggerire eventuali integrazioni». I Comuni, che firmeranno il protocollo d’intesa, saranno chiamati a rispettare tutte le normative regionali, nazionali ed europee in materia di salute e salvaguardia dei corsi d’acqua, e si impegneranno a completare, entro 18 mesi, la mappatura dei reticoli idrici minori. «Saranno, inoltre, invitati ad integrare il documento con uno studio sullo stato qualitativo delle acque – conclude la Marsiletti – e ad organizzare iniziative di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza. Nella bozza di protocollo, curata con grande competenza dall’ingegner Bellini, è stata inserita una prima lista di interventi ritenuti prioritari, che sono in attesa di finanziamento».

Rita Lafelli

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