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De Pietri boccia il polo civico: «È come un partito: non ci sto»

Eppure era stato proprio lui, in gennaio, a lanciare l’idea di un’alleanza tra le diverse formazioni non partitiche che si stanno muovendo in questi mesi con un candidato sindaco scelto da consultazione primarie tra civici

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«Per quanto ci riguarda il progetto di formare una grande alleanza civica, una sorta di terzo polo alle comunali è già finito. Un polo civico deve nascere sulla base di un programma e non secondo logiche tipiche dei partiti». Per Arnaldo De Pietri, candidato sindaco della civica Progetto Mantova 2015, il discorso polo civico, sogno inseguito da mesi da una fetta degli attori politici che si stanno muovendo nello scenario della elezioni di fine maggio, è finito. Sepolto. Eppure era stato proprio lui, in gennaio, a lanciare l’idea di un’alleanza tra le diverse formazioni non partitiche che si stanno muovendo in questi mesi con un candidato sindaco scelto da consultazione primarie tra civici. Primarie che, come noto, non sono mai state organizzate. Anzi, anche gli altri due principali soggetti che avrebbero dovuto far parte dell’alleanza, Comunità e territori e la civica pensata da Gianfranco Burchiellaro e Strefano Montanari in questo momento stanno seguendo percorsi che, al momento, sembrano essere irrimediabilmente divergenti.

Allora De Pietri correrà da solo? «Di certo non nell’ambito di quel polo civico che, alla fine, è risultato essere solo fine a se stesso – risponde De Pietri – Noi, invece, non vogliamo fare un calderone di civici o pseudo tali col solo intento di andare al governo. Se vinceremo vogliamo essere in grado di governare fuori da ogni ricatto interno tipico di alleanza che nascono su queste basi. Noi siamo la vera alternativa al fronte messo in piedi da Mattia Palazzi. Non vedo poi, detto per inciso, come Pd e Sel possano avere la stessa visione. E poi ci sono i socialisti ridotti a mera testimonianza con due candidati nella lista del Pd. E infine c’è una lista dell’Udc mascherata da qualcosa d’altro. Vi sembra un’alleanza portatrice di governabilità? Il centrodestra non è meglio. Se Paola Bulbarelli, che stimo moltissimo, mostra titubanze una ragione c’è. E la capisco benissimo».

Già, ma le forze civiche che volevano unire le forze (e poi ce ne sono altre, come il Fronte della famiglie di Vivona o Adesso Mantova di Esposito, per citarne solo due) rischiano, presentandosi divise, di avere ben poche probabilità di poter puntare al ballottaggio o alla vittoria. «Sì, questo può essere vero – risponde De Pietri – ma è finita l’epoca dei tatticismi. Chi si candida deve avere poi la possibilità, in caso di vittoria, di poter governare in piena libertà. Noi abbiamo incontrato tutti i soggetti interessati al progetto del Polo civico e abbiamo rilevato che gli intenti sono differenti. Loro, in particolare Comunità, hanno un’impostazione simile a quella dei partiti. Legittimo, ma noi siamo diversi».(nico)

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