Lavorarono per il Comune, due ditte in odore di mafia
La prefettura di Reggio nega la white list alla Emiliana costruzioni. È legata alla calabrese Edil, una società ritenuta vicina alla ’ndrangheta

VIADANA. La Prefettura di Reggio Emilia ha respinto la richiesta di ammissione alla white list della Emiliana Costruzioni srl di Brescello, a causa di un contratto di locazione stipulato con un’azienda in odore di ’ndrangheta, la Edil costruzioni di Isola di Capo Rizzuto. Ed entrambe le ditte figurano nell’albo dei fornitori del Comune di Viadana nel 2011.
La Edil costruzioni, che prima di trasferirsi nel Cotronese aveva sede a Brescello, in via Anna Frank 12, stesso indirizzo della Emiliana, in particolare, tra il 2004 e il 2009 risulta aver eseguito lavori sulla piattaforma ecologica, ai dissuasori e opere edili per i tabelloni della strada provinciale 59, alla Gerbolina, per un importo complessivo di circa 20mila euro.
L’Emiliana, rappresentata da Salvatore Muraca, padre di Gaspare, che ne possiede il 40%, personaggio piuttosto noto a Viadana per le sue frequentazioni con alcuni esponenti della comunità di Isola di Capo Rizzuto, dagli accertamenti condotti dagli organi competenti, dalla direzione investigativa antimafia e dal “gruppo interforze ricostruzione” Emilia-Romagna, ha in essere un contratto di affitto per i locali di via Anna Frank con la Edil con la scadenza fissata al 31 dicembre 2016. Un legame che sporca il biglietto da visita della ditta: per la Prefettura reggiana questi contatti con una società vicina alla famiglia di Luigi Morelli, ritenuto una delle figure emergenti delle cosche vicine agli Arena, in carcere per un omicidio avvenuto con modalità mafiose, potrebbero influenzare, direttamente o indirettamente, l’attività della ditta di Muraca. Fino al 2013 l’amministratore unico della Edil costruzioni era proprio lo stesso Muraca, mentre oggi dalla visura camerale risulta essere un certo Rosario Aloi, che ne detiene la proprietà al 100%.
Un passaggio su cui le indagini starebbero cercando di far luce. Ma non è tutto. Gli interessi di questi imprenditori su Viadana emergono anche da un’altra circostanza: Aloi, cutrese, di 56 anni, dalle carte risulta essere stato il socio di Francesco Vallone, al Twins bar, il locale che aveva sede a Viadana in via Mazzini. Lo stesso Vallone, ex iscritto al Pd di Viadana, poi uscito dopo la vicenda dell’intercettazione in cui viene tirato in ballo l’allora assessore Carmine Tipaldi, che fu coinvolto nella sparatoria di via Aroldi: pregiudicato, era uno degli uomini che la notte del 16 febbraio 2011 accompagnò un altro pregiudicato, Francesco Prato, all'ospedale di Vicomoscano con ferite da arma da fuoco in una gamba. Un episodio su cui gli investigatori non sono ancora riusciti a fare piena luce.
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