In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Uniti dalla diversità. Seicento bambini giocano alla pace

In piazza Virgiliana a Mantova e in seminario, dalle materne alle medie. Un girotondo di animazioni della tradizione di tutto il mondo

Gilberto Scuderi
1 minuto di lettura

MANTOVA. Con una dolce rima - la pace ci piace - 600 bambini delle scuole materne ed elementari e ragazzi delle medie erano ieri mattina in piazza Virgiliana e in piazza Sordello con le loro maestre e prof, a molti genitori e ad alcune ex insegnanti. Pace significa non solo assenza di guerra ma fratellanza, solidarietà, stare insieme in modo positivo, unendo le diversità di provenienza - la Terra è una e una sola - di cultura, di religione e via dicendo. Un girotondo intorno al mondo dove tutti sono uguali e nello stesso tempo diversi e liberi.

I bambini sono adatti a lanciare questo messaggio universale. L'iniziativa, che nel mondo ha già visto la partecipazione di seimila scuole, è approdata ieri a Mantova. Per realizzarla si sono messi insieme il Comune, Rianimazione urbana Mantova, il Centro sportivo italiano e l'Apam. La carica dei 600 (ma a contarli erano forse un centinaio in più) è arrivata col treno, con i pullman e gli scuolabus. Le materne da Cividale e Rivarolo Mantovano, le elementari da San Biagio, Pieve di Coriano, San Martino dall'Argine, Bozzolo e Mantova, le medie da Bozzolo e Gussago.

L'appello è stato fatto da Dolores Olioso, di Verona, che scrive canzoni, grande animatrice. Una sola divisione c'è stata, necessaria per l'organizzazione: quella per età. Tre gruppi e cinque aree per rappresentare i continenti. Le seconde, terze e quarte elementari hanno giocato in piazza Virgiliana. Giocare - le regole sono indispensabili - sprigiona affettività, espressività, dialogo, reciprocità, attività fisica, senso del gruppo e attitudini individuali. Giochi di tutto il pianeta: il gioco dello stregone arriva del Kenya, quello dello scalpo dall'America del Nord, la grande caccia dall'Oceania, con il tiro a segno, la staffetta del canguro, dalla Francia la palla tra due fuochi, dal Nicaragua una varietà di palla avvelenata, chi è colpito resta immobile.

Mentre i bambini delle elementari giocavano, quelli della materna erano impegnati in Seminario nei laboratori con carta colorata, disegni a forma di colomba della pace, striscioni con la scritta "La pace ci piace" da portare in piazza Sordello, dove erano attesi dai ragazzi più grandi (quinte elementari e medie), anche loro occupati a preparare strisce da unire in un grande cerchio, simbolo nella madre Terra. Tutto lieto, tra canti, musica e scambio delle "bandane della pace" che i bambini hanno confezionato a casa con l'aiuto di genitori e fratelli. A mezzogiorno un minuto di silenzio, un pensiero di pace.

I commenti dei lettori