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Contratto di fiume, 32 firme per il Mincio: risanare entro il 2021

Sì di enti e associazioni all’accordo benedetto dalla Regione. Lavori ok alle Grazie: un metro d’acqua in aree in secca

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MANTOVA. Superando confini territoriali e interessi particolari, i rappresentanti di 25 enti pubblici e sette associazioni civiche ieri pomeriggio si sono dati appuntamento a Porta Giulia, nella sede del Parco, per stringere un’alleanza in difesa delle acque, impegnandosi a risanare il Mincio e i suoi affluenti entro il 2021. La prima a firmare l’accordo operativo per la costruzione del contratto di fiume è stata l’assessore regionale all’ambiente Claudia Maria Terzi, che ha commentato: «Questo non è soltanto un documento, ma un momento significativo di passaggio da un’idea alla sua realizzazione. Oggi diamo vita al primo atto concreto di un percorso ambizioso e complesso. Il Mincio è lungo 75 chilometri e l’obiettivo che ci siamo prefissi necessita di un notevole coordinamento. Soltanto uniti potremo farcela».

La Terzi ha proseguito sottolineando: «La Regione ha investito molto in questo progetto, che punta a riqualificare le acque di un territorio splendido attraverso un approccio integrato ed azioni sostenibili, concrete ed incisive».

Subito dopo il documento è stato firmato anche dai presidenti della Provincia e del Parco del Mincio, Alessandro Pastacci e Maurizio Pellizzer, e dai sindaci dei Comuni di Mantova, Castiglione, Ceresara, Gazoldo, Goito, Guidizzolo, Marmirolo, Medole, Monzambano, Peschiera del Garda, Piubega, Ponti sul Mincio, Redondesco, Rodigo, San Giorgio, Solferino e Volta Mantovana. Tra i sottoscrittori anche i consorzi di bonifica, Aipo, Canottieri, Motonavi Andes ed i comitati ambientalisti di Piubega, Rivalta e Alto Mantovano. Nei prossimi giorni, però, dovrebbero arrivare nuove adesioni, già anticipate, che daranno vita ad un progetto che coinvolgerà anche molti altri Comuni, la Regione Veneto, le Province di Brescia e Verona e persino Kkl, la storica associazione ambientalista israeliana.

Grande soddisfazione da parte dei funzionari del Parco, promotore dell’iniziativa: «È un giorno felice ed importante – ha sottolineato Pellizzer – perché ci siamo aperti al mondo e abbiamo stretto una collaborazione che ci permetterà di lavorare in sinergia per risanare le acque e dare nuove opportunità di sviluppo a turismo ed economia”. Pastacci ha evidenziato: «Attorno al contratto di fiume si stanno sviluppando, come tessere dello stesso puzzle, altri progetti di riqualificazione ambientale, tra cui l’aumento della portata delle acque tra Rivalta e Mantova e il piano di risanamento dei canali dell’Alto Mantovano, principali responsabili del degrado delle Valli». Tutti gli enti firmatari dell’accordo sono entrati nel tavolo istituzionale, che entro la fine del mese nominerà la segreteria tecnica incaricata di definire il piano operativo del contratto di fiume.

Al termine della riunione, tutti i sottoscrittori dell’intesa si sono imbarcati su una motonave per raggiungere le Valli del Mincio e vedere da vicino gli interventi finanziati dalla Regione nell’ambito di Expo e realizzati dal Parco in tempi rapidissimi. L’operazione più rilevante è stata effettuata a monte di Grazie, dove sono stati conficcati nel letto della fossa Gianesi 1.400 pali di castagno alti oltre 6 metri. Un lavoro che ha permesso di ridurre da 19 a 12 metri l’ampiezza del canale artificiale che da oltre mezzo secolo sottraeva l’80% delle acque alle Valli, asfissiandole.

Il secondo intervento ha interessato il letto del Mincio tra Rivalta e Grazie, dove sono stati dragati i fondali e asportati migliaia di metri cubi di fanghi e depositi sabbiosi. L’azione ha riportato il livello dell’acqua ad oltre un metro anche in aree che erano ormai in secca. Un primo passo per risanare l’incantevole habitat di una delle zone umide più importanti d’Europa.

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