Sogliani come Pogba, o quasi
Gabriele De Stefani
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MANTOVA. Campo semantico abusatissimo, quello del calcio, per le metafore in chiave politica. Dalla mitologica «discesa in campo» del Cavaliere fino alle «formazioni», alle «squadre coese» (con annesso «gioco di squadra»), ai candidati che «si smarcano» o finiscono «in fuorigioco» eccetera eccetera. Gilberto Sogliani però, nel definire la sua collocazione politica dopo il ritiro della candidatura a sindaco, sorprende tutti e - perseveriamo - piazza una giocata da numero dieci: «Io sono come Pogba». I casi sono due: se il lettore sa di calcio, è già sobbalzato; se non se ne occupa, lo informiamo del fatto che Paul Pogba, prima che un centrocampista dal talento enorme, è un ragazzone di 22 anni, 188 centimetri per 80 chili, fisicamente devastante, dalla pelle ebano. Ora, Sogliani è sicuramente in forma, ma la distanza con il giovane Paul pare ancora impegnativa. «Sono come Pogba perché anch’io, come lui, ho avuto un infortunio e sono finito in tribuna. Ora però sono già in panchina e presto tornerò in campo». Come ha fatto Pogba, che sabato al rientro dopo il ko è andato dritto in gol. Il ragazzone francese ha corteggiatori in mezza Europa. E Sogliani? Il suo gruzzolo di voti quanto vale? Il vecchio Gilbertone se la tira che è un piacere: «Eh, caro mio... mi cercano tutti, anche quelli che non diresti mai. Ma io per ora sto in panchina. Come Pogba». Domani sera c’è Real Madrid-Juventus e Pogba potrebbe giocare.
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