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Viadana al voto, De Martino: "Mai accordi con il Pd"

Intervista al candidato sindaco delle liste "Viadana democratica", "Progresso e rinnovamento", "L'altra Viadana": uno schieramento che nasce dalla spaccatura nei Democratici

Riccardo Negri
3 minuti di lettura
Il candidato sindaco Roberto De Martino 

VIADANA. Roberto De Martino è il candidato sindaco delle liste Viadana democratica e Progresso e rinnovamento. L’altra Viadana. Un nome nuovo sullo scenario politico viadanese.

De Martino, che cosa l’ha convinta a scendere in campo?
Il lavoro mi ha portato spesso a rapportarmi coi politici, ed ho trovato sempre una certa difficoltà a far passare e concretizzare le idee. Più volte mi sono interrogato: e se ci fossi io dall’altra parte? Poi è arrivata una proposta di candidatura: ho riflettuto, mi sono confrontato, ed alla fine ho accettato. Mi ha convinto la connotazione civica del progetto: se me l’avesse chiesto un partito consolidato, cui bisogna obbedire, non mi sarei mai avvicinato.

Come intende concretizzare questa impronta civica?
L’obiettivo è uno: servire bene i cittadini. Un’amministrazione che ha in testa solo settori di realtà, o interessi particolari, è inevitabilmente destinata ad ingessare il Comune. Gli strumenti a disposizione vanno invece attivati nell’interesse ultimo dei cittadini, tutti. In tale ottica, il Comune può creare relazioni positive e fare sistema.

In che senso?
Il Comune dev’essere una sorta di cabina di regia, non un semplice erogatore. A maggior ragione, oggi che i soldi sono finiti. Un conto è dare un contributo ad una associazione; un conto è far ritinteggiare un locale a chi chiede di poter utilizzare quello spazio. Bisogna progettare insieme, ente locale e cittadinanza.

Ma un po’ di risorse servono comunque.
«Vanno cercate dove ci sono. Per questo penso di individuare un operatore ad hoc, da adibire allo studio di bandi e normative per il reperimento sistematico di finanziamenti. L’alternativa è dover andare ad elemosinare in Regione o a Roma per ogni necessità».

Anche le spese andranno razionalizzate.
Sicuramente. È possibile farlo, e cogliere al contempo l’occasione per ridare fiducia alla gente. Si possono ad esempio attivare progetti di sostegno al reddito per persone in difficoltà, adibendole a lavori socialmente utili: con lo stesso esborso, si riesce così ad intervenire su due settori, servizi sociali e lavori pubblici, razionalizzando i costi e ridando dignità alle persone. O ancora: se affido un appalto ad una ditta, devo accordarmi con quella stessa ditta chiedendo che assuma un invalido.

Un candidato, tre domande, tre minuti: De Martino aspirante sindaco di Viadana

Fare rete per spezzare l’isolamento.
Certo. Pensiamo alle frazioni nord: devono far parte di un tessuto più ampio, non essere lasciate a se stesse. Creare interazioni significa ad esempio intercettare determinati flussi cicloturistici, o inserirsi nella programmazione delle Pro Loco. Il ponte di Torre d’Oglio riusciremo a tenerlo aperto di notte se renderemo l’attività di sorveglianza economicamente “autosufficiente”, ad esempio affidando ai gestori anche la possibilità di aprire un chiosco-bar, o un servizio di escursioni in barca.

E per il rilancio del centro di Viadana, ha qualche idea?
Occorre ricreare l’abitudine a vivere la piazza. Serve un programma di eventi; potremmo pensare ad un mercato serale estivo. Anche in queste occasioni, il Comune non dovrà rinunciare ad un ruolo di promozione e regia: invece di chiedere agli espositori il pagamento dell’occupazione del suolo pubblico, perché non chiedere loro di organizzare una piccola attrazione (un truccabimbi, palloncini, un musicista)? Raddoppieremmo la forza attrattiva a costo zero.

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) «Civici e fuori dai poteri. Siamo la vera alternativa»]]

Ma la vitalità del centro non può basarsi solo sugli eventi.
Una cosa da fare subito è l’introduzione della sosta “gentile”, con la prima mezz’ora gratis. Servono poi una migliore viabilità, una segnaletica più chiara, e l’attivazione di sgravi ed incentivi per l’apertura di nuove attività commerciali.

Facciamo un passo indietro. Lo schieramento che la sostiene nasce sulle ceneri delle polemiche che avevano squassato la vecchia maggioranza e il Pd.
Voglio tenere basso questo profilo: non serve continuare a voltarsi indietro. Certo, quel travaglio pesa ancora; però la volontà di fare una lista e scendere nuovamente in campo significa che non si è voluto solo rompere, ma anche ricostruire. Io lo ritengo un valore aggiunto: nel mio schieramento ci sono persone che hanno esperienza di consiglio comunale, e che a suo tempo non avevano voluto salvare la poltrona, ma preso atto che non si poteva più tacere ed andare avanti a quelle condizioni. Mi sembra che la cronaca dia ragione a chi non è stato zitto.

In caso di ballottaggio, potrebbero rimescolarsi le carte?
Ci si potrà confrontare sulla base di punti programmatici. È fisiologico, però, che non ci potranno essere accordi col partito con cui si era rotto prima.

Tra i suoi sostenitori, c’è anche una componente ambientalista.
Lo sviluppo dev’essere sostenibile per l’ambiente e la salute. Per quello che producono le centrali biomasse, ad esempio, ne possiamo fare a meno. Servono invece i monitoraggi sulle emissioni.

Quanto costa la sua campagna elettorale?
Conto di stare sotto i 2.500 euro, che ci metteremo di tasca nostra.
 

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