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Salvini a Mantova per la Bulbarelli: "Tornerò per il ballottaggio". E a Viadana tuona: "Se non vince la Lega vi mando un pullman di rom"

Nella prima tappa del suo tour nel Mantovano il leader della Lega Nord ha appoggiato Giovanni Cavatorta chiedendo "un voto di normalità" e toccando molti argomenti caldi: "Con quattro milioni di disoccupati non possiamo permetterci di accogliere duecentomila clandestini. Chi non ha cinque minuti per votare poi non si lamenti della legge Fornero".

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In centro a Mantova, Salvini con Paola Bulbarelli 

MANTOVA. Matteo Salvini a Mantova ha portato il suo sostegno alla candidatura di Paola Bulbarelli, appoggiata tra le altre dalla lista della Lega Nord (qui tutte le liste che la sostengono). Il leader della Lega rispetto a quanto previsto in un primo momento non si è fermato per un aperitivo al bar Sociale ma è andato direttamente in piazza Mantegna alle 20. Prima una lunga serie di selfie con i più affezionati sostenitori leghisti.

IL VIDEO: l'intervista a Salvini

Elezioni, Salvini a Mantova per la Bulbarelli: "Tornerò per il ballottaggio"

Lì prima del comizio, che nonostante il maltempo è rimasto all'aperto, ha presenziato a un veloce aperitivo al bar Mirò, qui le sue prime parole. "Il voto del 31 maggio non è un voto solo locale. E' un voto politico contro il governo Renzi". Incalzato sulla situazione di Mantova ha poi aggiunto: "Mi dispiace molto per chi esce dalla Lega (il riferimento era a De Marchi, ndr), quelli che lo fanno sono destinati a essere dimenticati dalla storia. Non ci sono più. Il primo giugno noi saremo il movimento alternativo". Ha poi commentato anche il clima politico di Mantova plaudendo alla città. "E' una città civile, c'è chi mi contesta ma mi lasciano parlare". Sul Lungorio, infatti, in contemporante al comizio è in corso un "contro comizio" dei #MaiconSalvini.

Lo striscione contro Salvini in via Pescheria 

Poi il comizio, in una piazza Mantegna tutt'altro che gremita. Tante bandiere ma un numero di partecipanti probabilmente inferiore rispetto a Viadana. Il punto focale è rimasto il peso del voto: politico e teso a mandare a casa il governo Renzi. Ma Salvini si è anche sbilanciato. "Tornerò qui per il ballottaggio". Lasciando intendere senza troppi timori di vedere già al secondo turno Paola Bulbarelli. Non sono mancate le solite stoccate. "Quando sono arrivato stavo sbagliando piazza, stavo andando dove ho sentito musica africana. C'è chi difende africani e rom, noi preferiamo difendere coloro che rischiano di diventare una minoranza, gli italiani". E sui rom ha ribadito nuovamente il suo punto di vista estremista. "Non capisco perché loro debbano aver tutto pagato. La risposta è una sola: ruspa!". Scatenando la piazza. "Ora la Boldrini ci fa bombardare, perché siamo una piazza cattiva".

IL VIDEO: Salvini a Viadana per Cavatorta

Matteo Salvini a Viadana a sostegno del candidato Cavatorta

Ultima tappa del tour mantovano è stata Castel d'Ario, dove Salvini si è fermato a cena dopo aver fornito il suo appoggio al candidato Pierluigi Fregna. Qui, alla trattoria Al Macello, la chiusura insieme a 350 simpatizzanti: un caloroso applauso all’arrivo e un mare di fotografie con il leader per tutta la serata. Illuminata dai flash degli scatti, in una notte in cui i pali della luce pubblica erano ko.

IL VIDEO: la contestazione a Salvini sul Lungorio

La Manifestazione antirazzista sul Lungorio prima dell'arrivo di Salvini

Il primo stop invece è stato Viadana dove è arrivato per sostenere la candidatura di Giovanni Cavatorta. Folto in riva al Po il numero di simpatizzanti che lo ha accolto. «Un voto di normalità»: è quanto ha chiesto Matteo Salvini in vista delle elezioni del 31 maggio a Viadana. In piazza Manzoni erano circa 250, secondo le stime dei Carabinieri (oltre ad una ventina di militari addetti alla sicurezza), ad ascoltare le sue parole. Sul palco, oltre a Cavatorta, anche l'assessore regionale Gianni Fava, l'ex consigliere regionale Claudio Bottari, il segretario della sezione cittadina Romano Bellini ed il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni. Il candidato sindaco ha fatto gli onori di casa: «Col voto amministrativo, abbiamo l'opportunità di cambiare guida al Comune, rispetto ad un'amministrazione fallimentare e a un gruppo di potere che è franato su se stesso».

Giovanni Cavatorta, candidato sindaco a Viadana, e il leader della Lega Nord Matteo Salvini 

Quindi ha preso la parola Salvini, che ha toccato i temi forti della sua azione politica: «Vogliamo essere un Paese normale. Con quattro milioni di disoccupati, è chiaro che non possiamo accogliere duecentomila clandestini. Se milleduecento cittadini della Bassa emiliana sono ancora fuori casa dal terremoto, non ha senso che i prefetti chiamino i sindaci per fagli ospitare i profughi negli alberghi. Chi vuole l'accoglienza a tutti i costi sono i finti buoni, i vescovi, le cooperative rosse per il proprio tornaconto. In un Paese normale, le pene si scontano fino in fondo; ci sono la mamma e il papà, e non genitore uno e genitore due; e i pedofili vengono castrati chimicamente, così che non possano più delinquere. Non vogliamo i miracoli: promettiamo onestà, concretezza, qualche posto di lavoro in più e qualche clandestino in meno».

La cena di Salvini con i simpatizzanti a Castel d'Ario 

Il segretario ha pertanto invitato i viadanesi al voto: «Se vinceremo, nel Mantovano e in tutta Italia, daremo un segnale forte. Renzi e la Boldrini dovranno tornare a lavorare. Se uno non perde nemmeno cinque minuti per andare a votare, poi non può lamentarsi della legge Fornero. Se a Viadana non vince la Lega, vi mando la Boldrini e un pullman di rom, perché vuol dire che ve li meritate». Nel corso del suo intervento, Salvini ha scherzato pure con alcune signore che assistevano da finestre affacciate sulla piazza, strappando loro la promessa del voto. Dopo il discorso, il leader Lega si è sottoposto al rito dei selfie col pubblico. La manifestazione si è svolta serenamente, senza contestazioni. (r.n. e l.f.)

IL VIDEO: Salvini a Mantova

Elezioni, Salvini a Mantova: "Vincere per mandare a casa Renzi"

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