L'orgoglio di Breveglieri: "La città ritorni grande"
Il candidato appoggiato da tre civiche: "Possiamo essere centro dell'Oglio Po". E ancora: "Lotteremo contro il taglio di servizi e il Comune funzionerà meglio"

VIADANA. Giovanni Breveglieri è il candidato sindaco di uno schieramento di tre liste: le civiche Rinnovamento, trasparenza & legalità e Viadana per la legalità e i moderati di Forza Italia – Area popolare. Come slogan per la campagna elettorale, ha scelto “L’opzione c’è”.
Che significa? Questa volta occorre davvero cambiare rotta. E la possibilità di farlo c’è: scegliendo noi. Fuori i mercanti dal tempio: mercanteggiare coi privati porta inevitabilmente a favoritismi e alla perdita della trasparenza. Noi rappresentiamo un cambiamento radicale: non abbiamo candidature riciclate, posizioni da preservare e vecchi schemi da riproporre. La nostra unica bussola saranno richieste, istanze, segnalazioni e bisogni dei cittadini. Vorrei essere come l’orecchio di Dioniso: ascoltare tutta la città, e farle da megafono.
[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Ex giudice di pace e volontario]]
Ma il cambiamento è una garanzia di per sé? Amministrare significa essere in grado di decidere. E, in quindici anni da giudice di pace, credo di aver dimostrato di saper decidere, secondo giustizia e buona fede, con autonomia e senso di responsabilità. L’ottanta per cento delle cause penali da me giudicate è terminato con una conciliazione: ciò significa saper interpretare e contemperare le esigenze delle parti in causa, ciascuna portatrice di un suo diritto. Anche nella pubblica amministrazione occorre saper fare sintesi: ascoltare tutti, ma non accontentare tutti. Questa attitudine alla decisione, penso di poterla portare anche in Comune.
Un candidato, tre domande, tre minuti: Breveglieri aspirante sindaco di Viadana
Come? Innovare significa ad esempio introdurre nuovi modelli di gestione del personale e delle risorse. Nuovi orari per gli sportelli, più adeguati alle esigenze dei cittadini. L’Ufficio relazioni col pubblico andrà riorganizzato: occorrerà attivare un Urp sociale e un Urp per immigrati. I cittadini stranieri richiedono carte e documenti particolari, e magari hanno problemi di lingua, e non possiamo pretendere che chi si reca in Comune per la dote scuola si metta nella stessa fila. Tengo a precisare che non intendiamo fare nessuna caccia alle streghe; i dipendenti comunali si sentano tranquilli, pur nella consapevolezza che il Comune è luogo cardine per l’erogazione dei servizi.
Intervenire sulla macchina burocratica può richiedere del tempo. Ci sono decisioni che vanno prese invece immediatamente? La prima battaglia sarà quella per la riapertura dei servizi. La perdita di vari uffici ha fatto precipitare Viadana da città a paese periferico, anche se siamo la seconda realtà economica della provincia. Bisognerà far sentire subito la nostra voce contro la chiusura del Centro psico-sociale ed il suo trasferimento sotto l’azienda ospedaliera di Cremona. Bisognerà attivarsi in tempi stretti anche per riportare a Viadana l’ufficio del giudice di pace, e uno sportello dell’Agenzia entrate.
Breveglieri, lei ha parlato di Viadana come “città dei centomila”. Che significa? Viadana deve diventare punto di riferimento di un bacino di centomila abitanti: l’area Oglio-Po. Non vogliamo accentrare, ma costruire una rete e creare filiera. Per portare una boccata d’ossigeno, occorre riattivare tutte le possibili collaborazioni. Coi Comuni vicini dobbiamo fare massa critica, così da accedere con successo alle richieste di finanziamenti; o per lucrare risparmi sulle tariffe grazie alle gestioni consortili di servizi ed opere pubbliche.
Lei ha parlato anche di venticinquemila alberi. Piantare un albero per famiglia, per cinque anni, farà di noi il Comune più verde della Lombardia. Non possiamo chiudere le fabbriche, ma abbattere i quantitativi di CO2 nell’atmosfera sì.
Chi la sostiene? Mi presento con uno schieramento variegato: abbiamo una componente civica, una verde, la lista Fi-Ap, il sostegno di Italia dei Valori. Disponiamo di varie competenze e professionalità. La nostra posizione è centrista, ad accomunarci è l’etica morale, politica ed amministrativa che intendiamo perseguire: gestire la collettività come se fosse cosa propria, ma nel rispetto di cittadini e legalità.
Lei è uomo di legge. E sono convinto che la legalità sia un principio assolutamente da ripristinare. Dal rispetto delle leggi deriva anche maggiore sicurezza.
Cosa prevede il suo programma per la sicurezza? Innanzitutto dobbiamo mettere in funzione almeno settantacinque telecamere, estendendo le aree coperte ed allestendo una centrale operativa in collaborazione tra polizia locale e carabinieri. Ma la sicurezza è un concetto più ampio: dobbiamo creare le condizioni perché i cittadini abbiano la sicurezza anche del lavoro e di un reddito.
E per il sociale? Il Comune non deve limitarsi a spendere dei soldi, se non vuole rimanere ingessato, anche considerando la scarsità delle risorse. Il primo obiettivo dev’essere garantire servizi, ed è possibile farlo valorizzando associazioni e cittadini, coinvolgendo la collettività in un disegno comune. L’importante è che il servizio sia efficiente: poi gli attraversamenti pedonali davanti alle scuole possiamo anche affidarli ai volontari, liberando così i vigili urbani per altre mansioni. È possibile altresì attivare lavori socialmente utili e patti sulla parola per i cittadini che chiedono una mano, o affidare a comitati la manutenzione di aree verdi e ciclabili. Con la stessa logica, introdurremo incentivi per chi si prende a cuore il decoro urbano o per chi ristruttura. Viadana dispone di un grande patrimonio umano, che va stimolato, organizzato e supportato. Non gli vanno tarpate le ali, come troppo spesso è successo. (Riccardo Negri)
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