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Mincio: sì alle vasche per fermare l'inquinamento degli affluenti

Mantova. Primo incontro del tavolo tecnico del programma "Verso il contratto di fiume". Previste anche fasce tampone boscate lungo le rive di fossi e canali per filtrare i sedimenti

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MANTOVA. Con oltre trenta tra enti e associazioni coinvolti, si è tenuto il primo incontro del tavolo tecnico del programma Verso il Contratto di Fiume, istituito dal Parco del Mincio per promuovere la riqualificazione ambientale del Mincio migliorandone l’apporto idrico: alta l’adesione da parte di amministratori e tecnici, operatori turistici, rappresentanti di comitati e di associazioni, che negli uffici di Porta Giulia hanno affrontato il primo step dei lavori con il coordinamento del direttore dell’Ente Parco, Cinzia De Simone.

Sul tavolo, la presentazione della struttura del contratto di fiume e la valutazione dei 45 punti del  Piano d’Azione delineato in occasione del forum del Mincio con il progetto “Da Agenda 21 ad Azione 21 per il Mincio”, e attualmente in fase di aggiornamento. Priorità è stata data alla necessità di creare vasche di laminazione, per far sì che l’acqua in arrivo dagli affluenti di destra – Osone e Goldone in particolare – venga depurata,  e alla realizzazione di fasce tampone boscate lungo le rive di fossi e i canali del reticolo idrico del bacino, con la funzione di filtro e per trattenere i sedimenti.


Al tavolo erano rappresentati i territori di Mantova, Bagnolo San Vito, Curtatone, Virgilio, San Giorgio, Goito, Marmirolo, Castiglione delle Stiviere, Castellucchio, Guidizzolo, Ponti sul Mincio, Solferino, Gazoldo, Piubega, Redondesco e Mariana Mantovana.

 

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