Confartigianato dichiara guerra agli abusivi: irregolari 13.200 lavoratori
La stima dell'associazione di categoria che lancia l'allarme in città e provincia. E ora i piccoli imprenditori artigiani scendono nelle piazze per sensibilizzare
Nicola Artoni
MANTOVA. Confartigianato scende in campo contro il fenomeno dell’abusivismo, con la nostra provincia che presenta cifre da tenere sott’occhio, nonostante non sia collocata ai primissimi posti in regione.
Secondo i dati elaborati dall’osservatorio di Confartigianato infatti si stima che siano 13.200 i lavoratori irregolari presenti nella nostra provincia, vale a dire il 6,9% sul totale (la media lombarda è del 6,8%). Il dato colloca Mantova al quarto posto in regione, dietro soltanto a Milano, Pavia e Sondrio e a pari merito con Lodi.
Il valore aggiunto del sommerso (tutte le attività non tassate) ammonta a circa 301 milioni di euro per Mantova, che da sola contribuisce al 4,2% del valore totale derivato dal lavoro irregolare in Lombardia, oltre i sette miliardi di euro.
Sono oltre 8.700 le imprese artigiane ad alta o media esposizione alla concorrenza sleale, con un peso del 68,6% sul numero totale delle imprese della provincia. Di queste più di 5.600 sono nel settore delle costruzioni (il 64,3%) e più di 1.500 appartengono invece ai servizi alla persona, come parrucchieri o estetisti (il 17,9%).
La principale fonte di lavoro irregolare arriva dai pensionati tra i 55 e i 64 anni, con gli adulti inattivi tra i 45 e i 54 anni al secondo posto e i disoccupati stranieri al terzo. Una grossa fetta di evasione fiscale dunque proviene da qui, e la conseguenza principale di questo fenomeno, oltre alla perdita di entrate, secondo Confartigianato è la minor garanzia di qualità e sicurezza nei confronti del consumatore.
E proprio verso il consumatore si rivolge la campagna di sensibilizzazione di Confartigianato, pronta a partire e rivolta in particolare al settore del benessere: «Abbiamo avuto numerose segnalazioni – spiega Carlo Gandini, responsabile ufficio categorie – di persone finite in ospedale per problemi alle unghie dovuti all’uso di prodotti non in regola da parte di persone che lavorano perlopiù in casa. Saremo nelle piazze con gazebo e apriremo uno sportello per le segnalazioni, che poi gireremo ai vari sindaci e alle polizie locali».
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