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Pazienti da tutta Italia, l'ex Opg scoppia

Le Regioni in ritardo con l'attivazione delle Rems inviano i loro internati a Castiglione. Struttura sovraffollata con più di 220 persone. L'azienda Poma: "Sicurezza a rischio". Appello della Regione al Ministero: "Non ne accettiamo più".

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MANTOVA. Ritardi nell’attivazione delle Rems (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) e l'ex Opg di Castiglione rischia di scoppiare. I pazienti provenienti dalle altre Regioni italiane vengono infatti inviati all’ex ospedale psichiatrico giudiziario mantovano, con seri rischi per la sicurezza. A dirlo in un allarmante comunicato stampa è l'azienda ospedaliera Carlo Poma di Mantova: "Castiglione non accetterà più pazienti fino a che non saranno modificate le condizioni di sovraffollamento".

All'ex Opg di Castiglione ci sono oltre 220 pazienti e gli internati arrivano dalle regioni che non hanno ancora  attivato le Rems. E Regione Lombardia ha inviato un appello al ministero.

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"La situazione del nuovo sistema polimodulare di Rems provvisorie che fa capo all’Azienda Ospedaliera Carlo Poma - si legge nella nota stampa - è molto delicata: i pazienti ospitati sono oltre 220 con 31 ingressi da altre Regioni tra il primo aprile e il 26 maggio, a fronte di una media inferiore ai 5 ingressi mensili, numero comprensivo anche dei residenti in Lombardia. I pazienti provengono da  Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto, Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia, Calabria, Liguria (l’accoglienza di 8 liguri è prevista dall’accordo con Regione Lombardia)".

La direzione strategica dell’azienda ospedaliera ha segnalato la condizione di saturazione della struttura mantovana alla direzione generale Salute di Regione Lombardia, che a sua volta nei giorni scorsi si è rivolta con una nota ufficiale al Ministero della Giustizia, Direzione Generale Detenuti, comunicando “di aver dato disposizione al sistema polimodulare di Rems provvisorie di Castiglione delle Stiviere di non accettare più pazienti da altre Regioni, fino a una sostanziale modifica migliorativa delle attuali condizioni di sovraffollamento”.

La risposta del Ministero mette in luce la criticità legata alla mancata individuazione o attivazione, da parte di alcune Regioni delle Rems, a seguito della definitiva chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari imposta dalla legge, con la conseguente necessità da parte del Dipartimento di disporre le assegnazioni e i trasferimenti degli internati verso le sole strutture effettivamente attive. Da qui il sovraffollamento dell’ex Opg di Castiglione.

“Come più volte evidenziato – si legge nella missiva del Ministero – il numero complessivo dei posti letto disponibili alla data di chiusura degli Opg (corrispondente complessivamente a 448 posti letto) si è rivelato nettamente inferiore al numero degli internati”.

Si sottolinea inoltre che i provvedimenti in questione sono intrapresi in osservanza di misure detentive disposte dall’Autorità Giudiziaria, che devono essere obbligatoriamente eseguite. “In considerazione di ciò – continua la lettera del ministero – la definizione di assegnazione ‘incongrua’ non attiene alla competenza di questa Amministrazione”.

La direzione generale Detenuti e Trattamento fa inoltre presente di aver sollecitato – e assicura che proseguirà in questo intento - le Regioni che, pur avendo dato comunicazione (in ottemperanza all’Accordo sancito in Conferenza Unificata il 26 febbraio 2015) dell’attivazione, a partire dal primo aprile, di una o più Rems nel proprio territorio non hanno dato alcuna notizia della loro effettiva entrata in funzione.

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