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La Bulbarelli sconfitta non cerca scuse: «Opposizione dura»

La candidata ai suoi: «Hanno pesato anche i 5 anni di litigi». Poi lo sfogo: "A me sono mancati un Benedini o uno Zaniboni al secondo turno"

Nicola Corradini
1 minuto di lettura

MANTOVA. «Faremo opposizione dura, su questo non c’è dubbio. Mantova ha perso l’occasione per cambiare». Paola Bulbarelli è nel suo quartier generale quando, a poche sezioni ancora da scrutinare, capisce che il risultato del ballottaggio ha premiato l’altro candidato, Mattia Palazzi.

Per la verità , la consapevolezza della sconfitta era già trapelata nello staff che le è stata vicina fin dall’inizio della serata nella sede del comitato elettorale di via Arrivabene , era già apparso chiaro dai primi risultati. Paolo Celada, l’uomo dei conti e delle statistiche, l’aveva capito quasi subito. «Ho recuperato duemila voti in più rispetto al primo turno – dice la Bulbarelli – ma non farò come certi poltici, non dirò che è andata comunque bene».

Elezioni Mantova, il commento di Paola Bulbarelli dopo la sconfitta

Fin dall’inizio nella sala dello splendido palazzo di via Arrivabene ci sono diversi candidati della sua civica, gli azzurri Rose e Acerbi a cui si aggiungeranno poi Cavarocchi e Gorgati. Diversi esponenti di Fratelli d’Italia e, più tardi, arrivano anche i leghisti guidati da Simeoni e dalla Cappellari. La diagnosi di tutti è presto detta: «Colpa dell’astensionismo, ha colpito come al solito il candidato del centrodestra».

[[(MediaPublishingQueue2014v1) L'attesa nel comitato della Bulbarelli]]

La Bulbarelli, però, non si ferma a quello. «Ho perso per l’astensionismo, certo – dice – ma anche perché mi sono dovuta battere contro un candidato che aveva iniziato la campagna quasi un anno fa. Inoltre ho avuto a che fare con una Lega alle prese con un forte conflitto interno. E poi, diciamolo, io non ho potuto contare su un Benedini o su uno Zaniboni al secondo turno (riferimento alle comunali del 2010 che portò la vittoria a Nicola Sodano, ndr)». Alla Bulbarelli scappa la frase «mi sono anche sentita sola».

Sta parlando al telefono con Palazzi, difficile capire a cosa si riferisca esattamente. Le chiediamo se i cinque anni di governo di centrodestra hanno influito sul voto. «Ho ripetuto per un mese che io sono un’altra cosa da quell’esperienza – dice – e lo dimostrerò in aula. Di certo mi sono portata addosso cinque anni di litigi politici e soprattutto personali. Ora è importante quello che faremo».

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