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La giunta: comitati e associazioni per le consulte di quartiere

Residenti, commercianti e vigili per raccogliere segnalazioni e suggerimenti. Saranno a costo zero e promuoveranno il mutuo-aiuto. Martinelli: faremo presto

di Enrico Comaschi
1 minuto di lettura

MANTOVA. Partire dai quartieri. E’ questo il segnale che il nuovo sindaco Mattia Palazzi ha lanciato venerdì nel corso della presentazione della sua giunta. L’obiettivo è quello di riavvicinare i cittadini all’istituzione - e, in fondo, alla politica - e di captare meglio le esigenze delle fasce sociali più deboli. Ma qual è lo strumento scelto da Palazzi? L’esperienza di Bologna insegna: anche a Mantova saranno costituite le consulte di quartiere.

Non si tratta di un ritorno alle circoscrizioni ma, piuttosto, di favorire l’intreccio di sensibilità diverse e di portarlo a sintesi. Non ci saranno sedi fisse, e dunque le consulte saranno a costo zero, saranno usati spazi diversi di volta in volta, anche per trasmettere il senso della presenza in varie zone del quartiere.

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E’ lo stesso Palazzi a spiegare che «nelle consulte ci saranno i comitati dei cittadini, le associazioni, le rappresentanze dei commercianti ed i vigili di quartiere». Quanto alla loro funzione, il sindaco precisa: «Le consulteremo in occasione del piano delle opere pubbliche, ma ci serviranno moltissimo anche per monitorare eventuali bisogni e difficoltà dei cittadini. Un prco non è illuminato e alla sera la gente ha paura? Se ci verrà segnalato il problema, ne terremo conto quando la Tea cambierà i punti luce».

L’idea del sindaco è quella di recuperare spazi di socialità da mettere a disposizione, ad esempio, dei bambini: «Stiamo studiando la possibilità di utilizzare le scuole anche oltre l’orario delle elezioni. Magari d’estate si potrà utilizzare il cortile, magari si potranno usare i saloni. In ogni caso le consulte avranno il compito di programmare annualmente le attività di socializzazione».

Le consulte serviranno, come è naturale, soprattutto a ricevere le segnalazioni sulle persone in difficoltà, e il piano è quello di organizzare progetti di mutuo-aiuto attivando una rete di cittadini».

La pratica è già nelle mani dell’assessore ai lavori pubblici e ai quartieri Nicola Martinelli: «Se c’è condivisione, l’intervento del Comune è più efficace. I problemi sono moltissimi, e la definizione delle priorità è fondamentale: le consulte ci aiuteranno a cambiare il rapporto con i cittadini, saranno il luogo ideale per cambiare in meglio i quartieri». Come sempre, considerando le difficoltà in cui versano le amministrazioni pubbliche, un vero discrimine sarà quello dei tempi per istituire le consulte.

«In realtà - spiega ancora Martinelli - costituire le consulte di quartiere è una delle nostre priorità. Questo significa che sto già lavorando per portare in porto il progetto nel più breve tempo possibile. Dovremo studiare le soluzioni migliori e dovremo confrontarci con le normative, ma di sicuro».

 

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