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Nuova linfa dai lombrichi, l'idea di quattro amici premiata con l'Oscar Green

L'idea: sfruttare l’azione dei lombrichi di allevamento domestico per trasformare il letame in humus

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I quattro ragazzi premiati. Da sinistra: Maurizio Vincenzi, Giulia Caramaschi, Alessandro Gandolfi, Davide Gemelli Da sinistra: Maurizio Vincenzi, Giulia Caramaschi, Alessandro Gandolfi, Davide Gemelli  

PEGOGNAGA. Sono partiti da un problema: l’eccesso di nitrati e l’abbondanza di letame proveniente dagli allevamenti. E l’hanno trasformato in opportunità grazie al vermicompostaggio. Alessandro Gandolfi, Giulia Caramaschi, Davide Gemelli e Maurizio Vincenzi di Pegognaga sono tra i vincitori dell’Oscar Green 2015, il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa su tutto il territorio nazionale per evidenziare e dare spazio all'innovazione in agricoltura.

Dieci le imprese premiate: oltre a quattro menzioni speciali, sono stati assegnati i premi per le categorie “Fare rete”, “We green”, “Paese amico”, “Impresa 2.Terra”, “Campagna Amica”. Oltre 80 le aziende lombarde iscritte all'Oscar Green 2015, dieci le mantovane, a tenere alta la bandiera dei tanti giovani impegnati in agricoltura nella provincia di Mantova: sono oltre 2 mila – spiega la Coldiretti provinciale – i titolari, collaboratori e dipendenti di impresa agricola sotto i 40 anni, mentre a livello regionale si arriva a un totale di circa 15 mila.

I vincitori sono: Francesco Marchetti di Urgnano (Bg), Cesare Bazzano di Gambolò (Pv), Andrea e Marco Stucchi di Ornago (Mb), Simone Frusca di Puegnago del Garda (Bs), Valerio Taloni di Mesenzana (Va), Sofia Montorfano di Cantù (Co), Alessandro Gandolfi di Pegognaga (Mn), Daniele Franchetti di Ponte in Valtellina (So), Istituto Istruzione Superiore “J. Torriani” di Cremona. L'agricoltura è un’attività antica che ha bisogno di uno spirito sempre giovane per crescere e svilupparsi – spiega Paolo Carra, Presidente di Coldiretti Mantova – per questo ogni anno come Coldiretti monitoriamo le iniziative più innovative che raccontano questa crescita di idee dai campi. E poi le premiamo con gli Oscar Green. Con l’accortezza però di dire che essere giovani non è solo una questione di età, ma di attitudine mentale e quella la puoi trovare in tutte le generazioni. La forza giovane è quella che parte dalla testa”. “I giovani cercano sempre nuove sfide e non è vero che la crisi ci ha tolto la speranza, siamo un po’ più arrabbiati ma con tanta voglia di fare e inventare – spiega Stefano Ravizza, delegato giovani Coldiretti Lombardia – nonostante un sistema Paese che di certo non ci facilita il compito, lo stesso stiamo scommettendo sulle nostre attività, sull’agricoltura e sul Made in Italy”.

GLI OSCAR GREEN 2015 DELLA LOMBARDIA CATEGORIA WE GREEN. L’ecochef delle mucche col “paté d’olive” in stalla (Brescia) Un “paté” ottenuto dal riciclo degli scarti della spremitura delle olive, che aumenta il benessere degli animali e la qualità del loro latte. È il risultato ottenuto da Simone Frusca, l’ecochef delle mucche di Puegnago del Garda (Bs), che grazie a un progetto scientifico coordinato dall’Aipol di Brescia (Associazione Interprovinciale Produttori Olivicoli Lombardia), ha scoperto che la sansa dell’oliva, da scarto agricolo, poteva diventare un’ottima fonte nutritiva per le mucche. Ricche di acidi grassi, polifenoli e con un’azione antinfiammatoria e antibatterica, le sanse migliorano la salute degli animali e ne aumentano la fertilità, oltre che la qualità del loro latte. Un processo virtuoso ed ecosostenibile che da una parte garantisce lo smaltimento di un sottoprodotto agricolo, e dall’altra premette di ottenere un mangime salutare per gli animali che producono a loro volta un alimento eccellente per il consumatore finale.

CATEGORIA CAMPAGNA AMICA. Da Gambolò gli agri-biscotti per i celiaci (Pavia) Dall’arte della pasticceria unita all’esperienza di generazioni di coltivatori sono nati i nuovi biscotti senza glutine e le marmellate di fiori da mangiare. Per andare incontro alle mutate esigenze alimentari dei consumatori, Cesare Bazzano, 27 anni, di Gambolò (Pv) ha affiancato alle tradizionali produzioni di riso e mais questi nuovi prodotti centrati sulla naturalità. Fiore all’occhiello dell’azienda “I Dossi” la marmellata di petali di rosa, che come i biscotti gluten free è interamente realizzata in azienda e poi venduta direttamente nello spaccio in cascina o nei mercati di Campagna Amica in tutta la Lombardia.

CATEGORIA FARE RETE. Smartphone e Qr Code per una bistecca doc (Bergamo) Per combattere le truffe nel piatto e difendere la qualità del proprio lavoro, Francesco Marchetti, 29 anni, ha deciso di sfruttare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Nella sua azienda a Urgnano (Bg), ha deciso di tracciare la carne delle sue mucche grazie a un Qr Code che permette al consumatore, usando un semplice smartphone, di sapere tutto sulla vita dell’animale: dalla sua provenienza al peso alla nascita, dall’alimentazione fino alla razza. “Vorrei che il consumatore si rendesse conto di cosa sta portando a casa. La trasparenza è l’arma più efficace che noi produttori abbiamo per far capire come viene fatto il nostro prodotto”.

CATEGORIA IMPRESA 2. TERRA. Tra i monti un caseificio a forza solare (Varese) Tra i monti un caseificio a forza solare. Grazie ai pannelli posti sul tetto del suo caseificio, Valerio Taloni di Mesenzana (Va) scalda l’acqua con cui produce 17 tipi diversi di formaggi caprini, realizzati con il latte delle sue 90 pecore Saanen dal mantello bianco. Nella sua produzione Valerio conta anche un “grana” a lunga stagionatura, uno “zola” dalla pasta cremosa e la formaggella del Luinese. Dapprima in Valtellina e oggi nel Varesotto, la sua è sempre stata un’azienda famigliare: dopo la morte del padre, Valerio è rimasto da solo, ma nonostante questo ha deciso di continuare e di non abbandonare la sua amata montagna. Fondamentale l’aiuto della moglie, che ha deciso di lasciare il lavoro per aiutare Valerio nella sua attività.

CATEGORIA PAESE AMICO. A scuola di antimafia al fianco degli agricoltori (Cremona) La lotta al fenomeno delle agromafie parte dalle nuove generazioni. Da questa premessa si sviluppa il progetto "Storie dal nostro piatto: le filiere del cibo e il contrasto alle agromafie" istituito dall’ufficio scolastico regionale lombardo. Dodici classi di quattro istituti scolastici superiori cremonesi, capitanati dall’Istituto d’Istruzione Superiore “J. Torriani” di Cremona, hanno partecipato all’iniziativa coinvolgendo Coldiretti sia attraverso visite in cascina e nei mercati per capire come nasce il vero cibo Made In Italy, sia attraverso l’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. Presieduto dall’ex Procuratore di Palermo Antimafia, Giancarlo Caselli, l’Osservatorio stila periodicamente un rapporto sui crimini agroalimentari. Tra questi, grande rilevanza ha il fenomeno dell’italian sounding (nomi e colori italiani per prodotti stranieri) il cui valore nel mondo ogni anno supera ormai i 60 miliardi di euro.

MENZIONE SPECIALE. Asinelli e treni per scoprire il mondo agricolo (Monza Brianza) Un viaggio alla scoperta del mondo agricolo a bordo di due vagoni del treno dell’inizio del Novecento, in compagnia degli asini. È il percorso proposto da Andrea e Marco Stucchi nella loro Asinoteca, una fattoria didattica rivolta a baby visitatori di un’età compresa tra zero e tre anni. “Volevamo trasmettere l’idea del viaggio nelle tradizioni contadine e nella vita rurale. Così, dopo diverse trattive, siamo riusciti ad acquistare dalle Ferrovie dello Stato due carrozze ferroviarie dell’inizio del XX secolo. Le abbiamo ristrutturate completamente e ora ospitano i laboratori dedicati all’origine del cibo e dei prodotti tipici del territorio”. L’Asinoteca si trova a Ornago (Mb), immersa nel parco del Rio Vallone dove i bambini possono fare delle passeggiate in sella agli asini allevati da Andrea e Marco. “Sono animali molto docili – spiegano i due ragazzi – che trasmettono emozioni a tutti i bambini, soprattutto a quelli con delle disabilità fisiche o psicologiche”.

MENZIONE SPECIALE. Il “signore della pioggia 2.0” (Sondrio) Da perito meccanico a “signore della pioggia 2.0”. È la storia di Daniele Franchetti trentenne di Ponte in Valtellina (So), che stanco del lavoro in ufficio ha scelto l’agricoltura continuando così l’attività di famiglia. Oggi, grazie a una stazione meteo installata nei suoi terreni riesce a prevedere lo sviluppo delle malattie per curare al meglio le sue mele bio. Daniele, infatti, è una delle cinque aziende frutticole attive in Valtellina che hanno scelto questo metodo di coltivazione. Tra un paio d’anni sarà però il primo ad avere un’azienda completamente biologica, al cento per cento, dove produce le varietà Igp tipiche della Valtellina: dalle Golden alle Gala.

MENZIONE SPECIALE. Nuova linfa per la terra con la forza dei lombrichi (Mantova) Quattro amici d’infanzia, tutti con stalle da latte e con il problema dei reflui zootecnici da risolvere. La soluzione è arrivata dalle competenze apprese nelle aule dell’università e dal lavoro di squadra. Così Alessandro Gandolfi, Giulia Caramaschi, Davide Gemelli e Maurizio Vincenzi di Pegognaga (Mn) hanno pensato di sfruttare l’azione dei lombrichi di allevamento domestico per trasformare il letame in humus. Si ottiene così un terriccio arricchito e inodore, che viene venduto come concime naturale al cento per cento, potendo contare anche su una certificazione biologica. Un’idea vincente nata da una difficoltà, che ha dato origine a una nuova realtà imprenditoriale dotata di marchio e sito aziendale, in un territorio colpito tre anni fa dal sisma che ha messo in ginocchio anche i territori emiliani.

MENZIONE SPECIALE. Tra agriparty e lezioni di storia a contatto con la natura (Como) Non solo piccoli frutti: a Cantù (Co) l’azienda agricola San Damiano di Sofia Montorfano, oltre a dedicarsi alla coltivazione di frutta e verdura biologica, propone attività didattiche rivolte ai bambini dai 3 anni in su, realizzando anche percorsi per le scuole, gruppi organizzati, settimane di vacanze nel corso dei mesi estivi e nei periodi di chiusura delle scuole. Il tutto coinvolgendo non solo esperti di agricoltura, ma anche studiosi di storia, arte, letteratura e musica.

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