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Mantova. Cartiera Burgo e Pro-Gest: a giorni la firma dell'accordo

Appuntamento in settimana dal notaio per l’acquisizione definitiva dello stabilimento da parte del gruppo trevigiano. La nuova proprietà ha iniziato a prendere contatti con tecnici specializzati che già lavoravano in viale Poggio Reale.Via il piano di investimenti per adattare gli impianti della fabbrica sospesa alla produzione di cartoncino pregiato

Monica Viviani
2 minuti di lettura

MANTOVA. Ci siamo. Ormai è davvero solo questione di ore perché al civico 9 di viale Poggio Reale i cancelli tornino ad aprirsi. Secondo indiscrezioni è stato fissato per questa settimana l’appuntamento davanti al notaio per la definitiva acquisizione della cartiera Burgo di Mantova da parte del gruppo trevigiano Pro-Gest. A quel punto il passaggio di testimone sarà definitivo e la nuova proprietà potrà dar seguito a investimenti e progetti che, come annunciato lo scorso aprile alla Gazzetta dall’amministratore delegato Bruno Zago, puntano a creare «una cartiera d'élite in Italia, competitivia in Europa e anche oltreoceano» grazie alla produzione di cartoncino pregiato ottenuto da carta riciclata e destinato alle nuove frontiere del packaging.

Era il 9 febbraio 2013 quando dopo riduzioni di personale, continui ricorsi alle fermate e ai cicli di cassa integrazione i circa 190 dipendenti rimasti vennero messi alla porta. Un anno appena di cassa integrazione e poi via alla mobilità che il 9 aprile di quest’anno si è già esaurita per gli “ex” under-40, i più giovani tra i lavoratori della fabbrica sospesa di Nervi. Era il 9 febbraio di due anni fa e per Mantova rappresentò il primo duro colpo di una crisi che al di qua dei laghi doveva ancora manifestarsi in tutta la sua impietosa violenza. In questi due anni e cinque mesi scarsi a più riprese il silenzio della rassegnazione è stato squarciato da voci di trattative per la cessione dello stabilimento.

Trattative che sin da subito avevano visto in campo la holding con casa madre a Ospedaletto di Istrana. Un’interesse dovuto a tre fattori determinanti: la vicinanza a Treviso e alla cartiera trentina di Villa Lagarina già di proprietà della famiglia Zago perché «se si vuol tirar fuori il meglio da un'azienda - aveva spiegato Zago alla Gazzetta - bisogna seguirla ed essere vicini», il termovalorizzatore «che per un cartiera è la vita e la morte» pur nell’impegno di «usarlo con coscienza tenendo i fumi controllati», ma soprattutto la presenza del «più importante macchinario presente nel mondo del packaging in Italia per dimensioni e qualità del prodotto». Oltre 24 mesi di trattative, poi il 27 marzo scorso ecco il primo passo ufficiale con l'offerta vincolante accettata dal Cda di Burgo Group.

Trascorsi i tempi tecnici richiesti per legge per eventuali accertamenti dell’Antitrust, così come previsto dallo stesso amministratore delegato («a giugno - aveva dichiarato - speriamo che si possa arrivare alla fase conclusiva») le carte ora sono pronte per la firma definitiva che avverrà nel giro di un paio di giorni. Impossibile al momento entrare nel merito delle cifre di una cessione non semplice viste le vicissitudini anche recenti del Gruppo Burgo: dopo l'accordo trovato nei mesi scorsi con gli istituti creditori sulla ristrutturazione del debito di quasi 800 milioni a medio termine, il piano starebbe registrando una nuova battuta d'arresto nell’iter di approvazione, per i malumori tra alcune banche esposte nel breve termine.

Cifre a cui dovrebbero comunque essere aggiunti gli investimenti che Pro-Gest sarà chiamata a fare per adattare gli impianti che d’ora in poi non produrranno più carta da giornale, come in passato, ma cartone per packaging di piccole dimensioni destinato in particolare al mondo alimentare. La materia prima non sarà cellulosa vergine e di importazione ma riciclato made in Italy trattato con il disinchiostratore presente in viale Poggio Reale. Le intenzioni della nuova proprietà sono di «far fumare la cartiera per la prossima primavera» e di impiegare circa 100 dipendenti, più altri 150/200 addetti sull'indotto.

«Necessitiamo di professionalità e maestranze esperte e pertanto verranno valutati in via preferenziale gli ex Burgo che già posseggono tali competenze» aveva assicurato Zago e a quanto pare alcuni tecnici specializzati sono già stati contattati.

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