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Assenteismo in Comune a Mantova: sospeso ingegnere

Seguito per giorni da un collega. Fino alla sanzione: per il dipendente dei Lavori pubblici un mese a casa senza paga

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La sede dei lavori pubblici in via Visi a Mantova 

MANTOVA. L’accusa è di aver timbrato il cartellino, poi aver fatto dietro front e aver lasciato il posto di lavoro. E di averlo fatto non una volta ma tante, nel corso di settimane, forse di mesi. Finché un collega s’è indispettito e ha segnalato la cosa al dirigente del settore. Così per l’ingegner Lauro Furlotti, in forza all’ufficio Lavori Pubblici del Comune, è scattato un provvedimento disciplinare: la sospensione dal servizio per un mese. Il professionista attualmente è a casa dal lavoro ed è privo di retribuzione. Ma non è finita. «Ora stiamo valutando una denuncia all’autorità giudiziaria» dicono i responsabili della contestazione disciplinare che ha raggiunto Furlotti un paio di settimane fa.

La vicenda, che ha come teatro gli uffici di via Visi dove ha sede il settore Lavori Pubblici del Comune, è stata tenuta sottotraccia e sono ancora pochi al momento i particolari emersi. Ciò che sembra certo è che l’ingegnere, prima di essere colpito dal provvedimento disciplinare, è stato bersaglio di più di un richiamo da parte del responsabile del settore per la sua presunta “gestione allegra” dell’orario di lavoro. Finché sono scattati gli accertamenti.

In sostanza – ma questo particolare non ha trovato al momento conferme in via Roma – un dipendente comunale avrebbe in più occasioni seguito l’ingegnere dal suo arrivo negli uffici di Te Brunetti fino al momento in cui lasciava il servizio. Un monitoraggio del comportamento del professionista che avrebbe dato conferma alle violazioni contestate al dipendente comunale nel corso dei precedenti richiami. La conseguenza è stata l’avvio del provvedimento disciplinare.

La vicenda, a quanto pare, non sarebbe ancora giunta a conclusione. E presenta, a dire il vero, qualche stranezza. Una su tutte: se la violazione commessa dall’ingegner Furlotti è l’assenteismo, e in una forma così grave da essere punita con la sospensione dal servizio per un mese, come mai della vicenda non sono stati ancora interessati polizia locale e autorità giudiziaria? Per il dipendente di una pubblica amministrazione che attesta la presenza in servizio timbrando il cartellino, ma che poi lascia il posto di lavoro, dovrebbe scattare la denuncia per truffa, cosa per cui il codice penale prevede la reclusione da uno a cinque anni.

L’ingegner Furlotti avrebbe già depositato in Comune una memoria difensiva che, ripercorrendo i fatti, si oppone alle accuse e al provvedimento disciplinare. Non sono nuovi i casi di assenteismo per il Comune di Mantova. Una ventina di anni fa i carabinieri piazzarono una telecamera spia in via Roma e otto dipendenti che timbravano e poi uscivano finirono sotto accusa per truffa. Non tutti, però, furono condannati.

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