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Burgo, primi operai in fabbrica. La Cgil: assuma gli ex dipendenti in difficoltà

Soddisfazione per l’acquisto della cartiera da parte del gruppo Pro-Gest. Il sindaco: presto un incontro con i nuovi proprietari per conoscere i loro piani

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Lo stabilimento della Burgo 

MANTOVA.  Il passaggio di proprietà dello stabilimento di via Poggio Reale dalla Burgo alla Pro-Gest è stato sottoscritto martedì scorso in uno studio notarile di Treviso. Da ieri, mercoledì primo luglio,  una decina di ex dipendenti è stata assunta per ripristinare la cartiera dopo il lungo periodo di chiusura, «sotto il coordinamento - si leggeva nel comunicato ufficiale - di Francesco Zago, direttore della divisione cartiera del gruppo Pro-Gest e di Alfredo Pistoni, responsabile della cartiera di Mantova». L’obiettivo di Pro-Gest è di arrivare «all’attivazione della cartiera entro l’estate del prossimo anno».

«Un’attenzione particolare agli ex lavoratori della Burgo, tenendo conto dei carichi famigliari e di chi è rimasto o rimarrà a breve senza alcun sussudio». E’ la richiesta-appello che il segretario generale della Cgil di Mantova Massimo Marchini rivolgerà al nuovo proprietario della cartiera di viale Poggio Reale, Bruno Zago, non appena potrà incontrarlo. E anche il sindaco Mattia Palazzi ha già preso contatti per incontrare quanto prima l’amministratore delegato del gruppo Pro-Gest «in modo da poter discutere - annuncia - e conoscere sia il piano occupazionale sia gli investimenti in programma». All’indomani della confermata rinascita dello stabilimento chiuso da due anni, la soddisfazione in città è grande: «E’ una notizia importante per Mantova - conferma Palazzi - che dimostra anche l’importanza dell’impegno portato avanti dai lavoratori».

Il recupero di uno stabilimento dismesso «è una cosa che da tempo non accadeva nella nostra provincia - aggiunge Marchini - E soprattutto è importante che adesso venga valorizzato con investimenti e produzioni innovative da un industriale affermato e di successo. Per Mantova è un segnale molto positivo e speriamo che segni un’inversione di tendenza del nostro ciclo economico. L’auspicio è di poter avere presto un confronto con il signor Zago per poter conoscere le scansioni degli investimenti e soprattutto quali sono le prospettive occupazionali».

Il segretario della Cgil confida in un’attenzione particolare agli ex dipendenti Burgo: «Confidiamo che i tanti lavoratori ancora a casa possano tornare al lavoro tenendo conto che a febbraio 2016 molti termineranno il periodo di mobilità e si ritroveranno senza più alcun sussidio. Pertanto, pur nel rispetto delle prerogative aziendali, chiederemo a Zago un’attenzione per chi ha carichi di famiglia importanti oltre che per l’indubbia esperienza e professionalità». Intanto sembra che prima di formalizzare l’acquisizione davanti a un notaio Pro-Gest abbia chiesto un report sul sito alla società EAmbiente di Venezia specializzata in valutazioni ambientali. Lo stabilimento è comunque già in possesso dell'autorizzazione integrata ambientale (Aia) rinnovata dalla Provincia il 23 giugno 2014.

Tra le prescrizioni in materia energetica si legge: «L’energia elettrica dovrà essere prodotta utilizzando esclusivamente i propri fanghi di processo. Per non aggravare l’immissione in atmosfera di inquinanti di origine industriale, non è consentito alimentare il termovalorizzatore con fanghi di processo o altri rifiuti combustibili provenienti dall’esterno del sito, compresi quelli prodotti da altri insediamenti industriali di Burgo Group». (m.v.)

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