Prende a morsi il vigile urbano
A processo un 33enne. La testimonianza dell’ispettore-capo: poi si è steso per terra
di Tiziano Soresina
GUALTIERI. Un normale controllo stradale a Santa Vittoria era finito in maniera-shock il 5 settembre 2009, cioè con due agenti della Municipale Bassa Reggiana in cura al pronto soccorso per le conseguenze dell’aggressione del nigeriano 33enne Mike Osarinmwian Uwagboe. Come emerso giovedì in tribunale a Reggio, era sera quando l’operaio metalmeccanico di Gonzaga era stato fermato: «Era risultato positivo all’etilometro – ha spiegato l’ispettore-capo Vittorio Cesarotti in aula – e gli abbiamo tolto la patente ma non c’era nessuno che potesse prendere in custodia l’auto, per cui abbiamo chiamato il carro attrezzi. Ma lui si era messo davanti all’auto per evitare che venisse caricata. Poi si era steso a terra per evitarne la partenza. Quando siamo intervenuti per cercare di spostarlo, lui ci ha aggredito. Mi ha preso per il collo e mi ha morso sul braccio. Poi ha cominciato a tirare calci al mio collega Fabio Ghizzoni».
Quando, con l’aiuto di altri due colleghi sono riusciti a bloccarlo, gli agenti hanno caricato il 33enne sull’auto per dirigersi al pronto soccorso (7 giorni di prognosi per Cesarotti, due costole incrinate per Ghizzoni che ieri ha confermato la versione del collega).
Difeso dal legale Gentian Alimadhi, il nigeriano si è difeso dicendo di essere stato picchiato (anche con un bastone) e di essersi messo davanti al carro attrezzi per evitare che portassero via l’auto («Avevo detto che c’era mio fratello che poteva prenderla in custodia e stava arrivando»).
Ha rimarcato anche d’aver riportato lesioni ai genitali (ma manca la certificazione medica) e per l’ospedale ebbe solo un giorno di prognosi. Il giudice, apparso dubbioso sul racconto del 33enne, deciderà sul caso il 16 luglio.
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