Fabbrica torrida: Marcegaglia sciopera
La Rsu proclama due ore di stop a Gazoldo. «Temperatura inaccettabile ma ci negano riduzioni orarie e uscita anticipata»
GAZOLDO. Troppo caldo sul posto di lavoro. Con temperature nei reparti fino a 38 gradi e più. Un inferno di otto ore, che qualche bottiglia d’acqua distribuita tra gli operai non può spegnere. Cos’hanno chiesto all’azienda i lavoratori della Marcegaglia di Gazoldo degli Ippoliti? Di ridurre l’orario di lavoro e anticipare l’uscita nelle giornate più calde. A quanto pare ricevendo dal direttore di stabilimento un no. Di qui la decisione della Rappresentanza sindacale unitaria di proclamare per oggi due ore di sciopero in coda all’orario di lavoro.
«La richiesta è arrivata dagli stessi lavoratori che in alcuni reparti sono costretti a svolgere la propria attività in condizioni disperanti per via del caldo di questi giorni – spiega Mauro Mantovanelli, segretario Fiom – l’azienda si è limitata a distribuire qualche bottiglietta d’acqua in più e ad aprire i cupolini per disperdere il calore alla sommità dei capannoni. Ma solo quelli che si aprivano, altri erano inceppati, frutto dell’incuria e della mancata manutenzione. Una cosa non si capisce – si chiede Mantovanelli – perché un’azienda della portata della Marcegaglia, che in generale ha una buon dialogo con i lavoratori e una buon livello di contrattazione, non riesce a impegnarsi su ambiente di lavoro, salute e sicurezza? Per il nome che questa azienda ha, sta facendo davvero poco».
Adesso che succederà? «Lo sciopero è stato proclamato con l’auspicio che già da domani (oggi per chi legge) ci si sieda a un tavolo a discutere di come si possano risolvere i problemi climatici nei reparti – aggiunge il segretario Fiom – non si chiedono dei climatizzatori ma almeno dei rinfrescatori o delle pale per ventilare gli ambienti, questo sì. Non si capisce perché su questo tema così importante ci sia una chiusura da parte dell’azienda».
I commenti dei lettori