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Peschiera: con il cane salva un bambino in acqua

Il ragazzino, 10 anni, residente nell’Alto Mantovano, stava facendo il bagno ma si era allontanato troppo

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PESCHIERA. Stava facendo il bagno nel lago di Garda, a Peschiera, spiaggia Bergamini. Si è allontanato di qualche passo di troppo ed improvvisamente ha cominciato ad annaspare, incapace di far ritorno alla spiaggia. Sono stati attimi concitati, di terrore per Mohamed (nome di fantasia), 10 anni, di origini marocchine, residente nell’Alto Mantovano. Ha rischiato di annegare nelle acque del lago, perché incapace di nuotare. Per fortuna, quella spiaggia, così come le altre di Peschiera, sono presidiate dai volontari del Nucleo cinofili salvamento in acqua dell’Associazione alpini, in servizio nei weekend di luglio e agosto grazie ad una convenzione col Comune di Peschiera.

In quel momento, domenica pomeriggio alle due, a sorveglianza della spiaggia c’erano l’assistente bagnante Irene Marchi, 36 anni, di Verona, e il suo cane Coffee, un golden retrivier femmina addestrato per il recupero di persone in acqua. Irene non ha esitato: «Ho visto il ragazzino che non riusciva a tornare a riva e un signore che tentava di aiutarlo, ma anche lui faticava e finiva sott’acqua. Ho sentito che gridava aiuto ma non riuscivo a vederli bene, c’era molta gente, diversi pedalò che ostruivano la visuale. A un certo punto ho scorto le mani alzate in cerca di aiuto. Così io e Coffee ci siamo lanciate in acqua e li abbiamo raggiunti. Ho stretto il bimbo, che era molto spaventato e chiedeva che lo prendessi in braccio, l’ho messo in posizione di sicurezza, con la schiena sul pelo dell’acqua, e con l’aiuto del mio cane l’ho portato a riva. Era terrorizzato ma cosciente e non aveva fatto in tempo a bere tanta acqua, quindi si è subito ripreso».

Oltre alla sorvegliante, a presidio della spiaggia era presente anche l’infermiere della Croce Sanitas che fa parte della stessa unità di soccorso. Il bimbo è stato fatto sdraiare e in pochi minuti il peggio era passato. Nel frattempo però l’infermiere ha dovuto occuparsi anche della mamma la quale, insieme ad altri parenti, ha assistito impotente alla scena e si è sentita male. Ha avuto un calo di pressione aggiunto ad un forte stato di shock.

Sia la mamma, sia il padre, che - pur non sapendo nuotare, era entrato in acqua fino al bacino - sono stati tranquillizzati, e il tutto si è risolto per il meglio.

Tutto questo grazie al pronto intervento dei volontari che presidiano le affollate spiagge di Peschiera con l’unica Unità cinofila di tutto il lago di Garda. Irene Marchi, di professione impiegata in un’agenzia di assicurazioni, dedica molto del suo tempo libero al Nucleo cinofili salvamento in acqua, dove ha conosciuto anche il suo compagno Andrea Dolce che ha un labrador, Cooper, ed è responsabile logistico del Nucleo. «Devo confessare che è la prima volta che salvo qualcuno - racconta - ho mantenuto un sangue freddo e una lucidità che non credevo di avere, ma quando è scesa l'adrenalina avevo le gambe che mi tremavano».

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