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Nei prossimi mesi potrebbero arrivare altri 300 profughi

La Prefettura fa il punto sull'accoglienza, tra bandi e riunioni con le amministrazioni comunali e le cooperative pronte ad ospitare i richiedenti asilo

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MANTOVA. La Prefettura di Mantova anche nella prossima settimana continuerà la serie di incontri con i Comuni nei cui territori sono già attivi i centri temporanei di accoglienza di cittadini stranieri, sbarcati sulle coste italiane e richiedenti protezione internazionale, ospitati in provincia di Mantova. Questi incontri hanno lo scopo di valutare le varie situazioni e risolvere, insieme con i rappresentanti della comunità locali, i problemi che possono porsi dando anche una risposta alle domande e alle preoccupazioni che, a volte, emergono. Al momento sono circa 550 i richiedenti asilo ospitati nel Mantovano e altri 300 circa potrebbero arrivare a partire dai prossimi mesi.

"Come emerso anche nella ultima seduta del consiglio territoriale per l’immigrazione del 24 luglio, che ha visto una ampia partecipazione dei sindaci - spiega la Prefettura -  è importante spiegare alla popolazione che gli stranieri arrivano a Mantova sulla base di contingenti regionali stabiliti dal Ministero dell’Interno in attuazione dell’Accordo tra Governo, Regioni ed Enti Locali, sancito il 10 luglio 2014 in sede di Conferenza Unificata. Del contingente destinato alla Lombardia, a Mantova viene assegnata la percentuale del 4,15% che, ad oggi, significa circa 600 unità, che rappresentano circa lo 0,14 % della popolazione provinciale".

Per la sistemazione dei cittadini stranieri, sin dal 2014, la Prefettura di Mantova ha puntato su un sistema di accoglienza “diffuso” su piccoli centri e “trasparente” nella scelta dei gestori. Per questo, dall’anno passato la Prefettura ha fatto ricorso a gare pubbliche – nel 2015 ne sono state bandite due per complessivi 750 posti – attraverso le quali sono state individuate strutture di accoglienza che, però, vengono attivate solo man mano che il Ministero dell’Interno assegna nuovi contingenti di migranti.

In questo momento, 20 sono i Comuni che ospitano i centri di accoglienza della Prefettura; se si verificheranno altre assegnazioni di stranieri nella provincia, potrebbero venire coinvolti ulteriori 8 Comuni, sede di strutture rese disponibili dai proprietari in occasione dell’ultima gara pubblica.

Si tratta però solo di una stima presunta, così come per la spesa ipotizzata per l’anno 2015, in quanto la spesa finale dipenderà dal numero effettivo degli stranieri assegnati, compresi quelli già oggi presenti, nonchè dalla durata complessiva della loro permanenza nella provincia. Resta fermo che nessuna spesa graverà su i Comuni poiché i costi dell’accoglienza sono interamente coperti con le risorse messe a disposizione dal Ministero dell’Interno.

L’elemento veramente nuovo delle ultime gare, però, è stato il ricorso al sistema della “offerta economicamente più vantaggiosa” che valorizza – oltre al dato della assistenza quotidiana – anche quello degli strumenti, culturali e linguistici, che possono garantire una migliore integrazione di questi migranti nella comunità territoriale ospitante, per il tempo necessario a definire le loro richieste di protezione internazionale.

Quello della integrazione è un valore aggiunto di una buona convivenza: per garantirlo, la Prefettura sta lavorando, insieme con la amministrazione provinciale, i Comuni di Ostiglia, Bagnolo San Vito e Curtatone, Inps, Inail e Direzione Territoriale del Lavoro, Cgil, Cisl e Uil, ad un protocollo di accordo che consentirà a questi sindaci, e a quelli che intenderanno aderire, di elaborare dei progetti di attività di pubblico interesse (non lavorative, gratuite e volontarie) cui potranno partecipare anche gli stessi stranieri ospiti del nostro territorio.

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