Il Garda è assetato: ancora meno acqua verso il Mantovano
Decisione dell’Aipo dopo la richiesta della Comunità. Il lago è al minimo storico. La polemica: intervento tardivo
ALTO MANTOVANO. Continua la battaglia dell’acqua, in una delle estati più calde degli ultimi anni. Infatti da giovedì per decisione dell’Aipo, Agenzia interregionale del fiume, è di nuovo calata la quantità di quella in arrivo dal Garda e diretta ai campi dell’Alto Mantovano. Il motivo? Sta tutto a monte, o meglio “a lago”. Il livello del Garda è infatti sceso ai minimi costringendo a prendere delle decisioni.
L’Aipo ha dovuto tenere presente quelle che sono le richieste dei Comuni riuniti nella Comunità del Garda. In questo modo ha però anche accontentato la Regione Veneto che aveva presentato una richiesta simile a fine luglio, nel momento di grande secca. Il flusso uscita dal garda, già ridimensionato nelle scorse settimane, ora è passato da sessanta metri cubi al secondo a quaranta metri cubi.
Particolarmente difficile la situazione del lago: le precipitazioni che ci sono stati negli ultimi giorni non sono riuscite a fare risalire i livello in modo significativo. Così il livello si è avvicinato ai 40 centimetri sullo zero idrometrico di Peschiera, livello che viene considerato dall’Autorità di bacino come il limite minimo, al di sotto del quale non è possibile scendere. Non mancano, naturalmente, conseguenze per la vita del lago, il turismo e la navigazione. In particolare non sono mancate proteste: chi ha un’imbarcazione da diporto ha informato le autorità della necessità di eliminare fango dal fondo per consentire ai vari natanti di ormeggiare. L'acqua è talmente bassa che gli scafi si incagliano.
Anche il Po continua ad avere problemi: come già riferito alla fine di luglio, il vero timore è costituito dalla risalita del cuneo salino, ovvero dall’acqua salata che, a causa della debole portata del Po, risale il grande fiume portando il mare laddove di solito c’è acqua dolce.
Il livello del lago, è stato spiegato dalla Comunità del Garda, è a 41 centimetri sullo zero idrometrico. Lo scarico è stato calato da 80 a 60 metri cubi al secondo da domenica 16 agosto. Così, considerata anche la pioggia caduta nel Mantovano, è arrivata la decisione dalla Comunità del Garda di chiedere all'Aipo di diminuire ulteriormente il deflusso dal lago. Richiesta che è stata accettata.
Anche se ora non mancano le polemiche: secondo la stessa Comunità del Garda, sarebbe stata tardiva la manovra di ridurre il deflusso; se fosse stata effettuata prima, come richiesto in precedenza – è l’accusa – il lago di Garda ora avrebbe alcuni centimetri in più rispetto allo zero idrometrico. Insomma, l’estate del 2015 passerà alla storia come quella delle mille battaglie per l’acqua. Una delle più assetate di sempre.
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