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Investiti 66 milioni: via ai lavori al Catullo

Lo scalo di Villafranca. Da ottobre a maggio il cantiere per l’allargamento del 30% dell’area viaggiatori. Guai alle spalle: ok al piano per portare l’aeroporto a 4 milioni di passeggeri

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MANTOVA. Cantieri in vista all’aeroporto Catullo di Villafranca. E non per qualche giorno: si parte a ottobre e si andrà avanti fino alla primavera inoltrata (si parla di maggio 2016) per il rifacimento dell’aerostazione e della zona imbarchi, con l’obiettivo di allargare del 30% gli spazi a disposizione dei viaggiatori garantendo un piano in più per gli imbarchi. È una parte del grande piano di investimenti sbloccato dalla società presieduta da Paolo Arena (nell’azionariato dell’aeroporto di riferimento ci sono anche gli enti locali mantovani, esclusa la Provincia che è uscita), che dopo anni molto difficili sul fronte finanziario è tornata a correre. Ambizioso l’obiettivo a media scadenza (raggiungere i quattro milioni di passeggeri), oneroso il piano di investimenti da 66 milioni di euro per il prossimo quadriennio. Al di là della decisione del governo di non inserire il Catullo tra i 15 grandi scali d’Italia ritenuti strategici (Villafranca è tra quelli di «interesse nazionale»).

Il cantiere che gli utenti inizieranno a vedere tra un mese riguarda anche il rifacimento dei servizi igienici e delle aree commerciali. Sarà possibile anche lo sbarco a piedi: gli aerei saranno in posizione frontale e più vicina all’aerosrazuibe (charter, low cost, voli di linea e business utilizzeranno i finger). Insomma, si cresce in dimensioni e si migliora in funzionalità ed estetica, per accompagnare un percorso di crescita.

«Le risorse? Faremo tutto in autofinanziamento – ha dichiarato il presidente al quotidiano veronese L’Arena – e con un piano finanziario con gli istituti di credito. Il risanamento compiuto negli ultimi tre anni ci consente di avere questa leva finanziaria, dopo aver quasi azzerato l’esposizione debitoria. Nel lungo periodo, con un orizzonte di quindici anni, gli investimenti saliranno a 130 milioni, con un secondo step ancora al vaglio dell’Enac». Nell’ultimo bilancio, fatturato e quote di passeggeri erano risultati in crescita per Catullo spa, che pur avendo chiuso con un risultato netto negativo per 8,8 milioni, aveva visto un sensibile miglioramento del quadro finanziario (anche perché pesavano accantonamenti straordinari).

Intanto una lettera d’intenti è stata firmata tra Catullo, Aerogest, Save e ABeM per realizzare entro il 30 settembre una partnership per la gestione dell’aeroporto di Brescia Montichiari. La partnership sarà costituita per l’80% da Catullo e per il 20% da ABeM, che si è impegnata a rinunciare immediatamente alle azioni legali intraprese – ed allo stato pendenti al Consiglio di Stato - per ottenere l’annullamento del decreto di affidamento in concessione alla Catullo, della gestione dell’aeroporto di Montichiari.

«Facendo leva anche sul ruolo che l’aeroporto di Brescia può svolgere all’interno del polo aeroportuale del Nord-Est – commenta il presidente Arena – l’accordo sottoscritto con ABeM dà forza alle prospettive di sviluppo condiviso, consentendo finalmente di guardare a progetti attuativi delle potenzialità che l’infrastruttura può esprimere, attraverso la collaborazione con gli attori chiave del territorio.

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